Dimessi 2 giovani dall'ospedale di Torrette: «Ora possono curarsi a casa»

Dimessi 2 giovani dall'ospedale di Torrette: «Ora possono curarsi a casa»
Dimessi 2 giovani dall'ospedale di Torrette: «Ora possono curarsi a casa»
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Domenica 8 Marzo 2020, 05:10

ANCONA  - Prima il figlio, poi il padre. Ora sono entrambi ricoverati a Torrette - il primo è stato intubato ed è in gravi condizioni nel reparto di Rianimazione - per colpa del Coronavirus. La preoccupazione cresce a livelli esponenziali perché il quarantenne anconetano, affetto da altre patologie, negli ultimi giorni ha frequentato assiduamente un centro diurno della città che si occupa di fornire assistenza a persone con problemi: il timore, per fortuna al momento solo teorico, è che possa aver contagiato altri ospiti della struttura, dov’è scattato il protocollo d’emergenza.

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Il quarantenne, residente in un quartiere periferico a sud del capoluogo, da domenica scorsa non si sentiva particolarmente bene, ma le sue condizioni sono peggiorate nella notte tra giovedì e venerdì: i genitori, allarmati, hanno chiesto aiuto perché il figlio respirava male e aveva febbre alta. Un equipaggio del 118, munito di tutti i dispositivi di protezione, si è portato nell’abitazione, sospettando che si trattasse di un caso di Coronavirus, come poi in effetti è emerso dagli accertamenti eseguiti al Pronto soccorso, dove comunque l’uomo è arrivato in codice verde. La situazione è precipitata con il passare delle ore, tant’è che venerdì sera è stato intubato e ricoverato nel reparto di Rianimazione, sotto stretto controllo dei medici. 

Nel frattempo, in serata anche il padre, soggetto asmatico, ha contattato il 118 perché si sentiva male e faticava a respirare. Immediato il trasferimento all’ospedale regionale, dove ieri mattina è arrivata la brutta notizia: anche il settantenne è risultato positivo. Il sospetto è che pure sua moglie sia stata infettata dal Covid-19: manifestava gli stessi sintomi, ma in attesa di effettuare il tampone si trova in isolamento domiciliare. Nel frattempo, sono scattate le procedure di sicurezza nel centro assistenziale frequentato quasi quotidianamente dal 40enne: tutti gli ospiti della struttura sono stati avvertiti dell’emergenza, nella speranza che nessuno sia stato contagiato. Con il passare dei giorni cresce l’allerta per il Coronavirus e anche ieri al 118 sono arrivate continue richieste di intervento: un equipaggio ha accompagnato all’Inrca un’anziana con difficoltà respiratoria e febbre alta, ospite di una residenza protetta. Un’altra ottantenne, seguita da una casa di cura di Senigallia, è stata portata a Torrette per una radiografica toracica urgente.

Terzo caso sospetto all’ospedale di Chiaravalle, dove un paziente si è sottoposto a tampone, ma in attesa del riscontro è stato ricoverato nel nosocomio regionale perché le sue condizioni si sono aggravate. Panico pure in via Martiri della Resistenza, dove una donna si è collocata in isolamento domiciliare dopo essere venuta a contatto nei giorni scorsi con una persona residente a Bergamo, poi risultata Covid-positiva: la guardia medica è andata a visitarla perché da ieri manifesta febbre e sintomatologie respiratorie.

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