ANCONA - A tre giorni dal voto per il rinnovo del sindaco, i dem anconetani azzardano il pronostico: «Al primo turno ci superano, ma al ballottaggio vinciamo noi». Ne è convinto il popolo del Pd, ieri riunito al Teatro delle Muse per accogliere la leader nazionale Elly Schlein. Si respira ottimismo, benché ci sia la netta consapevolezza che, per la prima volta in decenni, Ancona è contendibile e bisogna serrare i ranghi. Nella platea ci sono tutti i pezzi da 90 del partito: dai deputati Irene Manzi e Augusto Curti, al sindaco di Pesaro Matteo Ricci, dal capogruppo regionale Maurizio Mangialardi ai consiglieri regionali. Prima di dare avvio al comizio, la leader del Nazareno chiede un minuto di silenzio per Tommaso Della Dora, il giovane segretario dem di Fano stroncato da un malore.
Le prospettive
Ad aprire poi le danze ci pensa la segretaria regionale del Pd Chantal Bomprezzi, che fa subito un parallelismo: «La destra ha schierato l’artiglieria pesante lunedì scorso, ma rispetto a questo bel palco tutto al femminile, che cosa abbiamo da invidiare?».
Il riferimento è all’ultimo tassello della filiera a guida centrodestra che da Palazzo Chigi corre fino alla Regione e si vuol far arrivare a Palazzo del Popolo. E l’attacco di Simonella si spinge oltre: «Basta guardare la filiera che hanno già completato sul porto e non mi sembra molto efficiente», la stoccata. Poi, la chiosa al vetriolo: «Non ci facciamo conquistare con quattro spiccioli dal Governo, noi le risorse le abbiamo sempre trovate da soli». Una sfida tra posizioni mai così agli antipodi per la fascia tricolore di Ancona.
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