Lungomare interrato? I tempi si allungano, Rfi chiede altri studi. Quanto tempo ci vuole e cosa serve ancora

Lungomare interrato? I tempi si allungano, Rfi chiede altri studi. Quanto tempo ci vuole e cosa serve ancora
di Martina Marinangeli
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Martedì 13 Aprile 2021, 07:45

ANCONA - Centottanta giorni. Sei mesi per ottemperare alle richieste di integrazione avanzate dalla commissione di Valutazione di Impatto Ambientale, recepite dal ministero della Transizione ecologica. Slitta ancora in avanti la realizzazione di quella faraonica opera chiamata Lungomare Nord, tassello fondamentale anche per l’uscita Nord dal porto di Ancona.

Quando, lo scorso maggio, si insediò la nuova commissione per la Via ad un passo dal traguardo – quell’ok dei tecnici che avrebbe dato disco verde alle procedure di gara per l’avvio dei cantieri –, era stato messo in conto che ci sarebbe stato un allungamento dei tempi.


I quesiti dettagliati
Una proroga di sei mesi per poter rispondere ai dettagliati quesiti dei nuovi commissari, però, non era stata prevista. E la Regione scalpita. Ma procediamo con ordine. A gennaio, il Ministero e la commissione di Via chiedono ai soggetti coinvolti nel progetto – di cui è capofila Rfi – «integrazioni documentali e di analisi» da inviare entro 30 giorni. Tempi stretti a fronte di pagine e pagine di richieste. Così, il 23 febbraio, il Comune di Ancona chiede una proroga per poter rispondere alle domande sulla propria porzione di progetto, che riguardano in particolare, lo smart park ed i materiali di escavo per l’interramento. 


Stretto giro di posta
A stretto giro di posta, il 24 febbraio, è l’Autorità portuale a scrivere a Rfi, sottolineando che, per espletare gli studi meteomarini richiesti da commissione e Ministero, ci vorranno sei mesi e dunque saranno disponibili a fine agosto. Il 26 febbraio, Rfi fa proprie le istanze dei due soggetti ed inoltra una comunicazione al dicastero, chiedendo una proroga di 180 giorni, concessa dallo stesso ad inizio marzo. Le ragioni addotte da Ferrovie per la richiesta della proroga sono sostanzialmente due: la necessità di «un aggiornamento temporale ed economico dell’Accordo di Programma del 2017», e la «mole e la complessità delle osservazioni pervenute». 


Le integrazioni richieste
Ma anche le integrazioni chieste ad Ap e Comune non si portano a casa in un giorno.

Nel primo caso, gli studi meteomarini servono a «capire che tipo di effetto avrà l’opera di avanzamento a mare (la scogliera, le vasche, la rimodulazione della linea di costa) rispetto alle correnti marine ed ai sedimenti che queste trasportano – spiega Matteo Paroli, segretario generale dell’Ap –. In altre parole, capire se l’avanzamento della scogliera possa provocare fenomeni inattesi e negativi su tutta l’area litorale limitrofa, da Marina Dorica fino agli stabilimenti balneari di Falconara. Sono studi tecnici basati su modelli matematici, simili a quelli delle previsioni meteorologici». 


Gli studi già fatti
Studi su questo preciso aspetto, in realtà, erano già stati fatti: l’Autorità portuale li aveva infatti commissionati all’Università Politecnica delle Marche un anno e mezzo fa ed erano stati prodotti in circa 40 giorni, evidenziando il «limitatissimo, se non inesistente, impatto di queste opere sui flussi di corrente. Evidentemente è stato ritenuto, in sede tecnica, di fare ulteriori analisi, finora non richieste», prosegue Paroli. I tecnici dell’Ap stanno facendo il capitolato di gara in questi giorni per commissionare lo studio e, a seconda dell’importo, si procederà in maniera più o meno spedita: se si potrà andare ad affidamento diretto, l’iter si completa nel giro di due settimane. Altrimenti i tempi si allungano. Quanto alle tre pagine di integrazioni richieste al Comune di Ancona, i quesiti vanno dal “come proteggete dal rumore in fase di cantierizzazione?” a richieste più di sostanza, come quelle sui materiali di escavo da mettere nell’interramento: “avete questi materiali? In che quantità? Li dovete ricaratterizzare?”. Nel progetto si dice che verranno utilizzati quelli della banchina 14 del porto, ma siccome gli escavi non sono partiti, la commissione vuole avere indicazioni precise sulle alternative. Inoltre, si chiede di integrare la documentazione con un’ipotesi di lay-out dello smart park da realizzare sulla zona di colmata, non prevista nell’Accordo di Programma.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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