Imprenditori marchigiani
​nell'inferno di Tripoli

Imprenditori marchigiani ​nell'inferno di Tripoli
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Domenica 18 Maggio 2014, 22:33 - Ultimo aggiornamento: 20 Maggio, 15:38
ANCONA - Nell’inferno di Tripoli ci sono anche imprenditori e manager marchigiani. Da ieri pomeriggio chiusi negli alberghi. Non si sono accorti direttamente dell’assalto al Parlamento, ma dagli hotel si sentono spari di continuo. In una situazione ad altissima tensione. Nove imprese della regione hanno aderito alla Libya Build, la Fiera internazionale delle costruzioni e dell’edilizia in programma da oggi a giovedì. Due si sono fatte rappresentare da agenti libici e non sono quindi scesi direttamente. Sette imprese hanno invece mandato laggiù i propri manager. In termini di persone i marchigiani sono un po’ di più.

L’anconetana Eusebi Impianti, ad esempio, ha in missione a Tripoli due dipendenti, l’amministratore delegato e un dirigente. Ed era fuori della delegazione di Marchet. Potrebbero esserci altri imprenditori marchigiani scesi in Libia in autonomia.

Con loro c’è la capo delegazione, Vanessa Ficarelli, una ragazza di Fabriano, dipendente della Camera di Commercio di Ancona. Ad organizzare la spedizione, in collaborazione con la Regione, è infatti Marchet, la società camerale per l’internazionalizzazione, che ha organizzato per tutte le Marche.

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