ANCONA - «Ha ragione il Corriere Adriatico a dire che l'ex Lancisi è una ferita aperta o un “buco nero” nel cuore del quartiere di Borgo Rodi: infatti nonostante la buona volontà della Regione di sbarazzarsi dell'immobile ad un prezzo più che ragionevole e del Comune che ha modificato la destinazione urbanistica prevedendo i più svariati usi pubblici e privati, il complesso è ancora lì senza destinazione». A scrivere al direttore del Corriere Adriatico Giancarlo Laurenzi, è il dottor Aldo Salvi, primario del dipartimento di emergenza dell'ospedale regionale di Torrette fino alla fine di dicembre 2022 e andato in quiescenza dopo 40 anni in trincea.
«Contemporaneamente - sottolinea dil dottor Salvi - c'è il rettore della Politecnica che dichiara che l'Ateneo di Ancona necessita di nuovi spazi da adibire a studentato. Unendo le due esigenze credo sia opportuno interpellare la Fondazione Onaosi che ha come finalità quella di assistere i figli di medici del servizio pubblico che contribuiscono alla vita della Fondazione.
«C’è anche qualcosa di più: nelle sedi viene anche fornita assistenza e preparazione ai test di ammissione, e la Fondazione si occupa anche di formazione post laurea oltre a garantire un contributo economico per i figli di medici che abbiano perso il genitore non contribuente. Ho rivolto pertanto un invito alla Regione Marche a verificare concretamente se esistono le condizioni perchè anche ad Ancona possa nascere uno studentato realizzato dall'Onaosi che renderebbe più appetibile agli studenti la Politecnica delle Marche: si pensi ai vantaggi che potrebbero essere offerti ai giovani meritevoli da una simile struttura e si pensi all’indotto per la città».
«La Regione si è dimostrata molto interessata a questa opportunità e l'assessore Brandoni, che gestisce il settore patrimonio, fisserà a breve un incontro per approfondire l'argomento. Resta inteso che un'eventuale disponibilità dell'Onaosi a investire nelle Marche non risolve da sola il problema posto dal professor Gregori ma certamente assicurerebbe alla Regione una destinazione di pregio ad un immobile abbandonato, al Comune una soluzione al degrado dell'area e alla Università un ulteriore appeal per gli studenti a scegliere la Politecnica».
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