«Il progetto culturale presenta elementi di attrattività e qualità di livello eccellente». Con questa motivazione, Procida ha strappato ad Ancona il titolo di Capitale della cultura 2022. Da qui si può partire per capire che cosa non abbia funzionato e trovare nella cultura della sconfitta il filo per andare avanti dopo questa ennesima debacle di Ancona e delle Marche. Dire bravi ai vincitori, faremo i nostri progetti, serve a nascondere la polvere sotto al tappeto. Volendo si può aggiungere, alla catena degli alibi, che anche Urbino e Recanati hanno fallito pochi anni fa, e che Procida ha avuto come testimonial Toni Servillo, Luisa Ranieri e Gigi D’Alessio. Suggeriamo invece tre strade per provare a spiegare. Peso politico irrilevante: una città presa a modello dal Pd poteva pretendere di più da un ministro Pd, anche se sarebbe stato un doping inelegante. Secondo step: capacità progettuale scarsa.
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