ANCONA - Persa la chance di diventare la Capitale della cultura, il capoluogo ora cerca le risorse per affermare il suo ruolo. La crescita della città passa anche per commercio e turismo: l’accoglienza è la sfida da vincere.
Toni Tanfani, titolare di Gisa Boutique: perché corso Garibaldi, boulevard dello shopping anconetano, è sempre meno attraente?
«Perché ad Ancona sta succedendo quello che si è verificato altrove: il cuore della città si sta spegnendo per il sopravento dei grandi centri commerciali. Riportare vita nel fulcro storico del capoluogo sarebbe un grande successo».
Sì, ma qual è la ricetta?
«Non è facile. Io credo che degrado attiri degrado, quindi la base di partenza è imitare quello che hanno fatto a Senigallia: ristrutturare il centro, cancellando l’abbandono».
Il Comune di Ancona ha investito molto nelle riqualificazioni. Non è sufficiente?
«Sì ma si potrebbe fare di più.
Ma intanto si potrebbe migliorare l’offerta commerciale di corso Garibaldi, non crede?
«Sì ma non è semplice. Servono investimenti e se il centro attrae poco il problema non è la carenza di parcheggi, come pensa qualcuno. È un insieme di cose. Ad esempio, manca completamente l’aspetto dell’artigianato. E poi servono incentivi: ad esempio, l’Amministrazione potrebbe impegnarsi per una calmierizzazione degli affitti, in modo da rendere più appetibile e conveniente investire in centro».
Come catturare i turisti, il giorno in cui il Covid sarà debellato?
«Migliorando l’offerta, magari sfruttando il nostro mare meraviglioso».