Santini: «Le progettualità a sostegno della candidatura spero possano prendere forma»

Santini: «Le progettualità a sostegno della candidatura spero possano prendere forma»
Santini: «Le progettualità a sostegno della candidatura spero possano prendere forma»
di Andrea Maccarone
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Sabato 23 Gennaio 2021, 10:10 - Ultimo aggiornamento: 21:50

Dall’ex rettore a un politico di lungo corso, fino a un manager della sanità: al capezzale del capoluogo che cerca di ritrovare la propria identità dopo la sconfitta nella sfida della cultura.

Gilberto Santini, lei che da direttore dell’Amat ha visto abbastanza da vicino questa candidatura di Ancona a capitale italiana della cultura, che cosa pensa sia mancato? Servivano forse degli endorsement più pesanti? 
«Onestamente nutro una certa perplessità sul ruolo dei testimonial in questo tipo di confronti. Basta ricordare cosa è successo alla candidatura di Urbino a capitale europea della cultura: ci sono stati endorsement di tanti esponenti di spicco. Dallo scenografo Dante Ferretti al regista Mario Martone e tantissimi altri. Non è bastato». 

Quindi cosa sarebbe servito ad Ancona? 
«Credo più che nella prospettiva italiana e internazionale contino i progetti. Belli o no, devono saper attivare una catena partecipativa, che è l’elemento principale per cui accade di vincere le designazioni».
Allora questa catena partecipativa non è stata abbastanza forte? 
«Bisogna vedere quanto nel rapporto di progettazione ci sia stato il coinvolgimento delle comunità. Ecco, semmai avrei visto bene il ruolo dei testimonial presi dalle comunità attivate».
Guardiamo avanti. Adesso che si fa? 
«Spero che le varie progettualità che hanno affiancato e sostenuto la candidatura di Ancona possano comunque prendere forma». 
Problema di risorse economiche? 
«È relativo. Certo, se Ancona avesse vinto sarebbe arrivato un milione di euro. Una bella cifra, ma mi pare di aver capito che l’intento dell’amministrazione comunale sia di tenere viva la dinamica di portare avanti i progetti». 
Ma senza quel milione, quali altre strade vede percorribili? 
«Tra un’attività seria di crowdfunding e un po’ di mecenatismo, se si vuole far vivere al capoluogo un anno speciale ci si riesce bene.

Potrebbe essere un obiettivo di rilancio per tutte le Marche».

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