Salesi, fine lavori mai: come siamo caduti nel rebus dei tempi

Il nuovo materno-infantile di Torrette viaggia con quattro anni di ritardo sulle previsioni Dall’ex governatore all’attuale assessore, dall’ex Dg a quello di oggi: ecco le loro versioni

Salesi, fine lavori mai: come siamo caduti nel rebus dei tempi
Salesi, fine lavori mai: come siamo caduti nel rebus dei tempi
di Andrea Maccarone
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Giovedì 8 Giugno 2023, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 13:06

ANCONA - Corsa a ostacoli per la realizzazione del Salesi 2.0 di Ancona. La maxi opera da oltre 70milioni di euro viaggia su un orizzonte di completamento ancora incerto. Dalla prima deadline fissata a febbraio 2022 si è saltati a fine 2024, per poi arrivare ad un traguardo variabile tra 2026 e 2027. «Parliamo di una struttura da 22mila mq più un ulteriore piano da 5.500, con una serie di problematiche emerse durante i lavori, che la precedente fase progettuale del 2018 non aveva previsto» afferma l’assessore ai Lavori pubblici, Francesco Baldelli


Gli intoppi


Non solo ovviamente il Covid «ma anche il rialzo dei prezzi delle materie prime - prosegue Baldelli -, le difficoltà negli approvvigionamenti, le interferenze incontrate quando si va a costruire sul costruito, come ad esempio i quadri elettrici da sostituire, quando prima erano stati considerati utilizzabili, e non ultimo un’impresa in concordato preventivo dal 2020 (la Pessina Costruzioni, ndr)».

Ma nonostante il forte rallentamento sulla tabella di marcia (almeno 4 anni), Baldelli delinea i prossimi step.


I passaggi


«Entro giugno l’azienda ospedaliera dovrà liberare la vecchia morgue per consentire il trasferimento degli arredi nel nuovo edificio - spiega l’assessore -. Sarà poi la volta della bonifica dell’amianto e l’abbattimento del vecchio edificio, lo scavo dell’area per quello nuovo e l’avvio della costruzione». Il cronoprogramma, sempre secondo Baldelli «è stato rimodulato anche per avviare interventi migliorativi rispetto al progetto originario - spiega -. Dai 56,8 milioni di euro di investimento siamo passati a quota 72,8 milioni, grazie ai 10 aggiunti dalla Regione Marche e ai 6 degli Ospedali Riuniti. Dai 119 posti agli attuali 201, con 2 letti in più di terapia intensiva pediatrica, 20 di ginecologia, 32 di ostetricia e 28 di terapia intensiva e subintensiva neonatale. Il cantiere procede a pieno ritmo, dunque, dire che si navighi nel buio, proprio no». Ma la data di fine lavori, però, non c’è. 


La variante


Il progetto originario prevedeva lo spacchettamento dei reparti tra il nuovo edificio e il 6° piano dell’ospedale regionale di Torrette dove sarebbero dovuti andare i reparti di Ginecologia ed Ostetricia. «Scelta che all’epoca avevamo avallato per stare dentro i finanziamenti statali per la realizzazione dell’opera» afferma l’ex governatore della Regione Marche, Luca Ceriscioli. Ma che poi è stata rivista e corretta dall’amministrazione Acquaroli, con la produzione di una variante per la sopraelevazione di un piano del nuovo Salesi. «In questo modo abbiamo guadagnato 5mila metri quadrati di spazio all’ospedale di Torrette - afferma l’ex dg, Michele Caporossi - e, cosa non indifferente, non abbiamo impegnato risorse del bilancio dell’azienda ospedaliera in quanto il delta è stato messo dalla Regione». Dunque un’operazione che Caporossi, all’epoca (era il 2021) accolse con favore. Meno Ceriscioli, che resta fermo nelle sue posizioni: «Poteva essere evitato - dice -, si sarebbe dovuto valutare meglio se cambiare le cose in corso d’opera».


«Per me le buone notizie sono due - afferma convinto Armando Gozzini, attuale dg di Torrette - la prima è che la nuova camera mortuaria è pronta per essere collaudata entro il mese di giugno, e sempre entro questo termine si comincerà con il trasloco della vecchia morgue. E la seconda è che entro l’estate partirà la costruzione dell’edificio che ospiterà il nuovo Salesi». 


Quattro piani


Quattro piani di struttura che «dal primo al quarto si differenzieranno per intensità di cura - spiega Caporossi -. Ovviamente i reparti a più alta intensità saranno quelli sopra». Nel frattempo al pediatrico di via Corridoni i medici lanciano l’allarme: «Abbiamo fatto proprio ieri (martedì per chi legge, ndr) una riunione di budget con tutti i primari - continua Gozzini - e tutti hanno detto che la coperta è troppo corta. Che da lì bisogna traslocare quanto prima, quella è una struttura che ormai ha fatto il suo tempo e non è più adatta a soddisfare le esigenze attuali degli utenti». Ma resta l’incognita più grande: il completamento della nuova struttura.
 

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