Il primo giorno dell'ammiraglio Pettorino commissario dell'Ap con gli ultimi di Paroli: sarà segretario della AdSP Livorno

Giovanni Pettorino
Giovanni Pettorino
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Mercoledì 14 Luglio 2021, 03:35

ANCONA Punti fissi della giornata. Tanti, su più livelli. Visite di cortesia alla sindaca del capoluogo Valeria Mancinelli, al presidente della giunta regionale Francesco Acquaroli, al capo della direzione marittima delle Marche contrammiraglio Moretti. Verosimilmente nella lista dovrebbe esserci anche il prefetto Darco Pellos. Poi incontro con i media in un una conferenza stampa, annunciata alle 12 nella sede centrale dell’Autorità di Sistema Portuale Adriatico Centrale. Prima, durante o dopo: un lungo confronto con il segretario della struttura, Matteo Paroli che potrebbe allungarsi anche a domani mattina. Quindi, ritorno a Roma. Il secondo debutto anconetano di Giovanni Pettorino, ammiraglio e comandante generale della guardia costiera, avverrà con le vesti di commissario per l’autorità di sistema portuale Adriatico Centrale. 

 
Otto anni fa il primo congedo
Ancona l’aveva lasciata a ottobre 2013 dopo tre anni da capo della direzione marittima delle Marche per l’ultima parte di una carriera in guardia costiera che gli ha riservato le migliori soddisfazioni proiettandolo fino al comando generale. Ora che l’incarico è ai titoli di coda (andrà in pensione il 24 luglio), è arrivato l’incarico del ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini per rimettere un po’ di ordine nel porto di Ancona dove si sono persi i fili del discorso. C’è stata la vacatio iniziata con la proroga dell’incarico a Rodolfo Giampieri (era dicembre 2020), poi la proroga straordinaria per motivi Covid, la querelle Africano per arrivare a oggi: Giampieri è ufficialmente fuori da Molo Santa Maria, fresco di nomina come presidente Assoporti. Il tam tam del porto riporta dell’arrivo di Pettorino ieri a fine pomeriggio. 


L’ufficiale e marciatore azzurro
Difficile, ma non improbabile, che questa mattina Pettorino possa iniziare la giornata molto presto per farsi qualche decina di chilometri, lui che è stato marciatore di interesse nazionale arrivato in gioventù a un passo dalle Olimpiadi. Il cuore della giornata però è chiaramente al secondo piano dell’Autorità portuale per prendere le redini della situazione. 


La prima questione sul tavolo
Il primo problema è sostituire l’avvocato Matteo Paroli, in qualità di segretario, anche lui con le valigie pronte dopo che a un certo punto, ai primi di luglio, si era ventilata una possibile convergenza delle forze politiche in caso di candidatura a presidente.

In realtà il futuro di Paroli era segnato già dallo scorso febbraio quando il nuovo presidente dell’Autorità di sistema portuale Tirreno settentrionale, Guerrieri lo aveva interpellato per una potenziale disponibilità al vertice della sua struttura tecnica. 


La cauta risposta dell’avvocato
La risposta dell’avvocato pisano era stata cautamente positiva alla luce del fatto che ad Ancona il futuro di Giampieri era ancora in prorogatio e il suo primo impegno chiaramente era con l’AdSP Marche-Abruzzo fino alla scadenza naturale del contratto del 31 luglio. Gli eventi sono rotolati però in altra direzione: prima con il ribaltone su Africano, poi la battaglia politica per il commissariamento e infine la finestra chiestagli tra tutti i se e i ma del caso per la nuova presidenza. Nel frattempo però proprio lunedì scorso si sarebbe dovuto riunire il comitato di gestione dell’AdSP labronica. La riunione per motivi operativi è slittata al 23 luglio e ieri si è potuto leggere l’ordine del giorno. Nel quale figura la proposta di nomina a segretario dell’AdSP di Matteo Paroli. Giochi fatti, insomma e tanti saluti. Ma ad Ancona cosa succederà? 


Le tre possibili soluzioni
Per ora, nebbia fitta. La casistica delle altre autorità di sistema portuale commissariate dice che sono possibili tre strade. La prima è che il ministro possa nominare un commissario straordinario aggiunto che si sieda al posto del segretario. La seconda è che Pettorino nomini un segretario facente funzione fino alla stabilizzazione definitiva della struttura. La terza, infine è che il commissario decida di spacchettare le funzioni del segretario ragionando in termini tecnici con la struttura interna. Risposta: questa mattina in conferenza stampa. Come che sia, non è un problema semplicissimo e purtroppo per Pettorino è il primo da risolvere. 
a. t.
© RIPRODUZIONE RISERVATA 

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