Oltre 6mila imprese a rischio, 18.500 posti di lavoro in bilico. L’allarme lanciato da Confcommercio Marche

Il direttore generale dei Confcommercio Marche e Confcommercio marche Centrali, Massimiliano Polacco
Il direttore generale dei Confcommercio Marche e Confcommercio marche Centrali, Massimiliano Polacco
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Sabato 27 Agosto 2022, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 15:22

ANCONA -  Oltre 6 mila imprese e 18.500 posti di lavoro a rischio nei prossimi dieci mesi. I prezzi dell’energia continuano a crescere a ritmi insostenibili e il terziario rappresenta senza dubbio il comparto più esposto. Si profila così il concreto pericolo che nella nostra regione cresca il numero di aziende destinate a cessare l’attività, imponendo una forte frenata all’economia marchigiana, soprattutto nella seconda parte del 2023.  L’allarme è stato lanciato ieri da Confcommercio Marche Centrali, che ha nel contempo avviato l’iniziativa Bollette in vetrina, attraverso la quale si intende mostrare con dati concreti ai consumatori la situazione di forte difficoltà che le imprese del comparto si trovano a dover affrontare dopo due anni di misure restrittive dovute alla pandemia. «Il caro energia è ormai diventato una vera e propria emergenza – afferma il direttore generale dei Confcommercio Marche e Confcommercio marche Centrali, Massimiliano Polacco - con costi che nel giro di due anni sono triplicati, se non quadruplicati». Per chi non ci credesse, basta dare un’occhiata alle bollette di luglio. Polacco porta l’esempio di un albergo a 4 stelle con 108 camere che ha pagato 30.592 euro di elettricità, contro gli 11.328 dello stesso periodo dell’anno scorso e i 7.781 del 2020. Ancora peggio, in percentuale, è andata ad un albergo a 3 stelle con 37 camere e ristorante, passato dai 2.149 euro del 2020 ai 5.195 del 2021, fino ai 15.016 di oggi, mentre un ristorante ha visto salire la spesa da 2.149 a 8.633 euro e un negozio da 519 a 1.483 euro.

Lo spettro dei riscaldamenti invernali

«E con l’arrivo dell’inverno le cose diventeranno ancora più difficili – prosegue Polacco - perché bisognerà accendere i riscaldamenti, con il prezzo del gas che un anno fa era di 27 euro al metro cubo, mentre oggi è di 310 euro. Senza poi contare che, da una nostra indagine condotta a livello nazionale, è emerso che le riserve attuali non sono sufficienti a coprire l’intero periodo e se non si trovano altre fonti si rischia di dover ricorrere al razionamento». Perciò Confcommercio si sta mobilitando per chiedere un potenziamento dei crediti di imposta già a partire dal terzo trimestre 2022 ed una loro estensione anche alle aziende non particolarmente energivore o gasivore. «Bisogna poi agire in sede europea per accelerare il cosiddetto Energy Recovery Fund e per fissare un tetto al prezzo del gas – sostiene Polacco -.

Ma bisogna farlo subito. Non si può aspettare la formazione del nuovo Governo. Perché a ottobre potrebbe esser troppo tardi e si rischia di mandare in fumo una ripresa economica che era già in atto». Nel frattempo Confcommercio Marche Centrali ha lanciato l’iniziativa Bollette in vetrina, che prevede l’esposizione da parte dei propri associati di un cartello predisposto dall’associazione su cui segnare i costi delle ultime bollette di luce e gas raffrontati con quelli relativi allo stesso periodo del 2021.

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