Marche, il segretario Pd dopo il voto
«Delusione per la battuta d'arresto»

Francesco Comi, segretario del Pd
Francesco Comi, segretario del Pd
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Lunedì 6 Giugno 2016, 11:48 - Ultimo aggiornamento: 16:53
ANCONA - «Non si può nascondere una certa delusione rispetto ai risultati complessivi registrati nel territorio regionale dove, certamente, vi erano, da parte nostra, maggiori aspettative. Nelle prossime settimane, anche in vista del referendum sulla riforma costituzionale del prossimo autunno, dovremo analizzare con cura i circoli dove il partito ha più problemi».

Lo dicono il segretario regionale del Pd delle Marche Francesco Comi e del responsabile degli Enti locali Valerio Lucciarini commentando l'esito delle elezioni comunali. «Importanti - dicono - le amministrazioni che sono state riconfermate: Mercatino Conca, Mondavio, Gradara (provincia di Pesaro-Urbino); Camerano e Cupramontana (provincia di Ancona); Ortezzano, dove il Pd è entrato in maggioranza con il sindaco uscente riconfermato (provincia di Fermo), Force e Montegallo (provincia di Ascoli Piceno)».

I Comuni con amministrazioni uscenti di area Pd che sono stati persi sono Mondolfo (Pesaro Urbino) e San Severino Marche (Macerata). «Conquistati, invece, dalla coalizione di area centrosinistra i comuni di Fermignano (Pesaro Urbino), Muccia (Macerata), Acquasanta Terme (Ascoli Piceno). Per Comi e Lucciarini è «ottimo il risultato di San Benedetto del Tronto. Andiamo al ballottaggio nel comune più grande coinvolto in questa tornata amministrativa con oltre 15 punti di vantaggio. Il candidato sindaco Paolo Perazzoli, con quasi il 46% dei consensi, è certamente il migliore candidato che potevamo esprimere».

Ma se il Pd «ha sempre riconosciuto e continua a riconoscere la necessità della giusta valorizzazione dell'autonomia dei territori e dei circoli nell'elaborare e presentare proposte per il governo locale», va preso atto di «un atteggiamento elettorale amministrativo, a livello nazionale, non propriamente favorevole, che segna una battuta di arresto e che non ricalca i larghi successi del Pd prima alle elezioni europee del 2014 poi alle regionali dello scorso anno».
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