ANCONA - Le lunghe trattative delle ultime settimane sono state cristallizzate in 15 pagine di contratto. Una bozza inviata da Interporto a Scannell, general contractor di Amazon, per dare il via all’operazione che potrebbe portare un polo logistico del colosso dell’e commerce a Jesi. Quindici pagine in cui viene regolata la compravendita dei diritti edificatori, che sarebbero stati valutati in 6 milioni di euro (benché sui dettagli economici, in via Coppetella si continui a mantenere il massimo riserbo).
Il contenuto
Il documento ha recepito l’offerta economica non vincolante avanzata da Scannell a gennaio e prevede anche una clausola risolutiva a favore della controparte: se la variante venisse rifiutata, la società potrebbe uscire dal contratto senza che nulla fosse dovuto tra le parti.
Gli step futuri
Ed esattamente quella cifra è stata inserita nella bozza di contratto, che dettaglia i prossimi step. «La bozza è impostata così – spiega Carpinelli –: prima devono comprare i terreni (da noi e dagli altri proprietari), poi facciamo l’atto di vendita dei diritti edificatori e, infine, diamo l’assenso alla variante: questo è il percorso a livello contrattuale». Ma prima di tutto, bisogna ottenere quel tassello che ancora manca per poter completare il puzzle: il disco verde dalla commissione per la Valutazione di Impatto Ambientale, senza il quale il Comune di Jesi non può dare inizio al procedimento urbanistico. Se Scannell dà l’ok alla bozza di contratto ricevuta venerdì, «quando arriva la Via, si firmano i contratti, Interporto e gli altri proprietari di terreni interessati danno l’assenso alla variante – scandisce le tappe Carpinelli –, ed il Comune avvia il procedimento urbanistico. Una volta approvata la variante, si potrebbe iniziare a costruire».
L’obiettivo
Il progetto rappresenta uno di quei treni che passano poche volte nella vita. Si parla di portare a Jesi Est un centro di distribuzione logistica di Amazon che si tradurrebbe in circa 900/1000 assunzioni. «Basta vedere la parte relativa ai parcheggi dei dipendenti per dare il senso dell’operazione occupazionale che andrebbe a cubare il centro logistico», è il commento dell’assessore comunale ai lavori pubblici di Jesi, Roberto Renzi durante la commissione avviata per analizzare la vicenda. E questa sarebbe solo la cifra di partenza. L’insediamento si collocherebbe nei 66 mila metri quadrati coperti che si estendono dalla scarpata della SS76 fino a poche decine di metri dalla ferrovia all’altezza della chiesa della Coppetella. Insomma, una partita da Champions League che non ci si può permettere di perdere. Una partita iniziata nel settembre 2020 quando la società immobiliare americana ha presentato la proposta di realizzazione del centro logistico in area Interporto: da allora il general contractor ha presentato diverse modifiche alla bozza progettuale fino allo scorso mese di giugno e anche a gennaio: questo ha di fatto allungato anche i tempi per la Valutazione di impatto ambientale, visto che la commissione ha preso in esame alcune integrazioni più l’ultima modifica apportata. Ma in un anno e mezzo di trattative , compresa pure una prima proposta economica giudicata irripetibile da Interporto, ecco che la pratica potrebbe finalmente giungere alla conclusione e contribuire a ridisegnare il futuro economico della regione.
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