Amazon sbarca a Jesi, il Comune già ci conta: previsti 1.200 posti di lavoro (e gli oneri di urbanizzazione)

Amazon sbarca a Jesi, il Comune già ci conta: previsti 1.200 posti di lavoro (e gli oneri di urbanizzazione)
Amazon sbarca a Jesi, il Comune già ci conta: previsti 1.200 posti di lavoro (e gli oneri di urbanizzazione)
di Fabrizio Romagnoli
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Venerdì 28 Ottobre 2022, 06:55

JESI La «possibilità dell’insediamento Amazon all’Interporto è una linea di sviluppo per il territorio». E speranza non solo sul fronte di occupazione e lavoro ma anche su quello delle opere pubbliche in programma, da finanziare con «gli oneri di urbanizzazione che ci auguriamo di poter avere a disposizione grazie all’insediamento dell’industria logistica. Essenziale la loro funzione». Concetti espressi ieri in Consiglio comunale dal sindaco di Jesi Lorenzo Fiordelmondo, nel tratteggiare all’assise cittadina, a tre mesi dall’insediamento lo scorso luglio, le linee programmatiche di mandato della sua amministrazione. 

 


La variante


Jesi, dunque, dopo aver approvato definitivamente a fine settembre la variante urbanistica in zona Interporto fondamentale per spianare il terreno al progetto, all’idea Amazon ci crede o vuole crederci ancora. D’altro canto, «l’area dell’Interporto è storicamente legata alla logistica – si legge nero su bianco nelle stesse linee di mandato - e interessi in questo senso sono anche attuali. Sarà data piena spinta alla logistica come leva di sviluppo territoriale che procurerà le condizioni necessarie affinché vi sia una spinta occupazionale, richiamando anche tutti gli attori sociali e datoriali ad una cooperazione e confronto permanenti». Un dato fondamentale non solo per i circa 1.200 posti di lavoro diretti di cui si parla, più l’indotto, per una struttura da quasi 70mila metri quadrati.

Ma anche per casse e progetti comunali. «Abbiamo eredito – le parole di Fiordelmondo – un Piano di studi di fattibilità di massima con una analisi di costi effettivi che non teneva conto dei rincari di materie prime e prezziari regionali. I progetti esecutivi di dettaglio ci mettono di fronte a costi molto più alti, i progetti vanno rifinanziati con uno sforzo importante per il Comune. Essenziali gli oneri di urbanizzazione». E allora si torna lì, alla palla tornata pienamente in mano al colosso dell’e-commerce e al suo sviluppatore Scannell, cui spetta la decisione finale sul procedere o meno a un investimento che solo da fine settembre, dopo due anni di soffertissimo tira e molla e spesso di nervi tesi fra i protagonisti in scena, si è vista aperta pienamente la strada dalla burocrazia. La richiesta di variante urbanistica di iniziativa privata presentata da Scannell risale al 28 settembre del 2020: un intervento da 5 milioni di euro, per il quale si è parlato del principale polo logistico per il sud Europa di Amazon. 


Le osservazioni


Un mese fa la Giunta di Jesi ha approvato definitivamente la variante, a ridosso della dead line dell’addio al progetto. Recepite, dopo l’istruttoria degli uffici tecnici del Comune, le osservazioni presentate da Provincia di Ancona e Interporto alla modifica urbanistica che la precedente giunta Bacci aveva adottato il 4 maggio con la delibera “di San Floriano”, in onore al giorno del compatrono. Non accolta, invece, quella avanzata da Co.Fer.m, azienda insediata nell’area. Infine e in parallelo, dichiarato inammissibile dal Tar e il ricorso presentato dal progettista dell’interporto, l’architetto Tomellini: un filotto che ha scansato tutti gli ultimi ostacoli. E ora tocca a Amazon. E Jesi spera. 

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