Amazon a Jesi, altro passo avanti per il maxi centro logistico. Si sblocca il nodo dei binari, ora servono i diritti edificatori

Amazon vuole realizzare un maxi centro logistico a Jesi per l'Italia centrale
Amazon vuole realizzare un maxi centro logistico a Jesi per l'Italia centrale
di Andrea Taffi
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Mercoledì 23 Giugno 2021, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 16:23

JESI - È davvero come ha scritto Carlo Ciccioli in un post su Facebook? Cioè è vero che il 7 giugno sono stati firmati i «contratti» decisivi per il nuovo centro logistico interregionale che Amazon allestirà all’Interporto di Jesi? Sì e no. Nel senso che il capogruppo di Fratelli d’Italia ha spoilerato un passaggio importante della complessa operazione (anticipata dal Corriere Adriatico lo scorso Ferragosto). 

 
Il delicato allineamento
L’allineamento tra permessi urbanistici, valutazioni di impatto ambientale, proprietà immobiliari, diritti edificatori, concessione del terminal ferroviario è in corso da mesi e, a tutt’oggi, al Comune di Jesi ancora non si è presentato nessuno chiedendo di costruire un centro logistico da 60mila metri quadrati (si parla di una superficie larga quanto circa 8 campi da calcio) su un’area di 360mila metri.

No, questo ancora no.

Così come, per arrivare a quelle cubature, servono dei diritti edificatori ancora detenuti dalla società Interporto. È vero però che il general contractor Scannell ha chiuso da tempo tutti i preliminari con i proprietari terrieri adiacenti all’Interporto per mettere insieme i 360mila quadrati utili, secondo la destinazione logistica come da piano regolatore, per costruire sul 10%. 


Il general contractor
Così come è vero che acquisendo una parte dei diritti edificatori dall’Interporto, il general contractor arriverebbe al target della cubatura complessiva: un pacchetto di offerta era stato presentato a novembre ma è scaduto. Ora sul tavolo di Interporto c’è una seconda offerta che sarà esaminata a luglio. Dopo, cioè, che l’operazione del risanamento della società sarà terminata. 


Questione di giorni
Questione di giorni. Per fare girare la rotellina fondamentale di quest’ultimo tassello però, c’era bisogno che la Dpa logistic l’operatore portuale che dal 2018 ha in concessione il terminal ferroviario dell’Interporto, diventasse pienamente titolare della proprietà agganciata con il rent-to-buy. È probabilmente questa, l’acquisizione a cui si riferiva Ciccioli: della faccenda non parla nessuno perché Scannell ha preteso patti di riservatezza. Ma Dpa ora sarebbe pienamente titolare così da rendersi disponibile per Scannell (cioè Amazon) e soprattutto per fornire il suo mattone finanziario destinato al risanamento della società Interporto (della Regione).

Nell’operazione hanno agito un pool di banche che hanno finanziato l’acquisto con le garanzie fornite da Unico, il confidi regionale. Il prezzo finale per il terminal era sui 4,5 milioni meno i canoni del rent-to-by che Dpa aveva già versato (alcune centinaia di migliaia di euro). Ora si può andare avanti con i diritti edificatori e poi qualcuno di Scannell si presenterà in Comune a Jesi. Per vedere la freccetta arcuata, icona mondiale di Amazon, c’è ancora bisogno di un po’ di tempo. Ma ci siamo quasi.

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