Amazon all’Interporto, il ministero ha dato l’ok. La palla passa a Scannell, la posizione di Bacci

Il progetto del centro intermodale Amazon a Jesi
Il progetto del centro intermodale Amazon a Jesi
di Martina Marinangeli
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Sabato 5 Marzo 2022, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 14:44

ANCONA - Il tassello mancante è stato sistemato. Ieri la commissione per la Valutazione di impatto ambientale del ministero della Transizione ecologica ha dato disco verde all’insediamento della piattaforma logistica di Amazon nell’area dell’Interporto. I commissari hanno reputato sufficienti le informazioni già comunicate durante la procedura di Via del 2010 conclusasi con un giudizio di compatibilità ambientale positivo (con prescrizioni), poi prorogato per cinque anni nel 2015 ed ancora nel 2021. 

Il passaggio
La «Variante non sostanziale al Progetto preliminare per il sistema interportuale di Jesi in variante al Prg» - questa l’opera oggetto della procedura - mantiene infatti inalterato il perimetro dell’Interporto, la zonizzazione e le funzioni, dunque è «ragionevolmente da escludere la necessità di successive procedure di Valutazione di impatto ambientale», conclude la commissione.

Una notizia che ha fatto esultare persino il sindaco Massimo Bacci, che ha parlato di «traguardo straordinariamente importante per Jesi ed il suo territorio», nonostante nelle ultime settimane si fosse dimostrato decisamente scettico sulla riuscita dell’operazione (dati i tempi molto dilatati dell’iter), facendo alzare più di un sopracciglio in Regione.


L’affare
Ma adesso è il tempo dell’ottimismo, benché ancora Scannell - il general contractor di Amazon - non abbia risposto alla proposta di contratto inviata da Interporto lo scorso 18 febbraio per la compravendita dei diritti edificatori, che sarebbero stati valutati in 6 milioni di euro (benché sui dettagli economici, in via Coppetella si continui a mantenere il massimo riserbo).

La bozza, aveva spiegato il presidente ed amministratore delegato di Interport, Marco Carpinelli, prevede tre step: «prima devono comprare i terreni (da noi e dagli altri proprietari), poi facciamo l’atto di vendita dei diritti edificatori e, infine, diamo l’assenso alla variante».

Nell’attesa, si procede con gli adempimenti burocratici. Appena ricevuto il via libera sulla Via, i tecnici del Comune di Jesi hanno trasmesso alla Provincia la richiesta di esclusione della procedura di Vas (Valutazione ambientale strategica), ultimo atto autorizzativo necessario per poter attuare la variante urbanistica.

«Gli uffici dell’Area servizi tecnici hanno già richiesto ai proprietari delle aree il relativo consenso (quasi tutte le risposte sono arrivate) cosicché la giunta, nella prima seduta utile, possa adottare la variante – scandisce le tappe Bacci –. Dopo i 50 giorni previsti per legge, sempre la giunta approverà definitivamente la variante, permettendo alla proprietà di sottoscrivere la convenzione e richiedere la Scia, documentazione necessaria per l’inizio dei lavori».


L’indotto
L’amministrazione comunale da mesi «stava lavorando per mettere in fila i tanti interlocutori, dare corso agli atti amministrativi necessari, facendo forti pressioni tra i vari enti, nella consapevolezza delle grandi opportunità che tale insediamento garantirà sotto il profilo dell’occupazione e dell’indotto». Si parla infatti di almeno mille assunzioni, ma è un arrotondamento per difetto.

Il progetto di variante prevede «la realizzazione di magazzini di varie tipologie dimensionali per diversificare l’offerta», si legge nella documentazione inviata alla commissione per la Via - che vede nella Dpa srl il committente ed in Scannell lo sviluppatore – «con capacità minima di mq 275 e massima di circa 66.250 mq con altezza pari a 15 m per tutti i comparti, tranne che per il comparto 2 dove le specifiche esigenze dell’operatore finale hanno richiesto un’altezza maggiore».

Ed è proprio lì il cuore del progetto di variante, che prevede un iniziale intervento edificatorio del polo logistico del comparto 2 per una superficie di circa 66.250 mq. Le opere riguardano in particolare la realizzazione di un fabbricato, di altezza complessiva di circa 25 metri, a cui vengono affiancati alcuni locali di servizi. Le sistemazioni esterne prevedono la realizzazione di un’area recintata con viabilità carrabile interna composta da tre corsie con 205 posti di stazionamento camion e con spazi dedicati per il carico e lo scarico dei camion.

 
La distribuzione
Le superfici esterne all’area recitata saranno prevalentemente adibite a parcheggio e consistono in due spazi di fermata per autobus, dotati di pensiline, 1331 posti auto compresi 63 posti per disabili. Sono stati previsti altresì 144 posti per il parcheggio di biciclette (protetti da tettoia) e 63 posti per motociclette. Viene evidenziato, inoltre, «che il progetto prevede la totale autonomia energetica e l’uso di mezzi elettrici per lo spostamento di materiali e persone all’interno e all’esterno dell’edificio».

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