Alluvione, la bacchettata del sindaco di Senigallia Olivetti: «Serve un sistema di allerta che funzioni per davvero»

Alluvione, la bacchettata di Olivetti: «Serve un sistema di allerta che funzioni per davvero»
Alluvione, la bacchettata di Olivetti: «Serve un sistema di allerta che funzioni per davvero»
di Sabrina Marinelli
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Mercoledì 16 Novembre 2022, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 07:24

SENIGALLIA Vuole che tutti possano dormire tranquilli il sindaco di Senigallia Massimo Olivetti. L’ha ribadito ieri mattina aprendo i lavori dell’assemblea annuale che Confindustria Ancona ha deciso di svolgere proprio nella città che amministra e che, a distanza di otto anni, è finita di nuovo sott’acqua. «La città non vuole che si spengano le luci – ha esordito Olivetti - spesso la nostra reazione è quella di elaborare il lutto cercando di dimenticarci. Noi non vogliamo questo: vogliamo invece parlarne, mantenere viva un’attenzione su una situazione che non è più sostenibile, non è più accettabile».  


La solidarietà


«C’è stata una bellissima reazione, già quella notte, che ha permesso a questa tragedia di non avere numeri maggiori rispetto a quelli che purtroppo ha avuto. E  nei giorni successivi, ci ha consentito di riportare la città alla normalità, se così si può dire. Vorrei ringraziare tutti i cittadini per il grande sforzo e la grande capacità di reagire». Rispetto al titolo dell’assemblea «Mai più» Olivetti ha così proseguito. «Mai più significa iniziare a ragionare su un evento straordinario, come quello vissuto, in modo diverso. A partire dall’urbanistica perché non si creino città che si approprino di territori che la natura si riprendere, perché questo accade».

Ha parlato di Senigallia come una città stranissima dove il fiume, con un effetto siringa, si stringe verso la foce. «Dobbiamo cambiare il modo di progettare la città – ha aggiunto – e serve un sistema che possa garantire a tutti i cittadini e alle imprese un allertamento serio, efficace, che possa consentire di poter dormire. Soprattutto dopo il terremoto, in città si inizia ad ironizzare pensando anche alle cavallette che, però, in questo periodo sono morte». Olivetti ha lasciato da parte le polemiche per i soldi che ancora non si vedono e il Misa che non è sicuro ma ha ricordato «il grande dialogo che c’è per le istituzioni. Avevo già vissuto come sindaco di Ostra l’alluvione del 2014 ma questo evento è totalmente diverso, catastrofico, molto più importante». Poi il monito: «Non deve essere una scusante, ma farci riflettere perché quello che è accaduto che non deve accadere più, perché ci dobbiamo dotare di tutti i sistemi che possano permetterci di vivere tranquillamente, che non ci facciano piangere né i morti né i grandi danni che abbiamo subito. Grazie per questa giornata che è una grande iniezione di fiducia».


L’auspicio


Mai più è l’auspicio anche del presidente di Camera Marche Gino Sabatini che ha aggiunto: «Gli auspici di una migliore sorte non scongiurano i pericoli ma possono farlo la prevenzione, il calcolo e un’assennata gestione di un territorio che oggi è in difficoltà come quello marchigiano. Dobbiamo lavorare per la messa in sicurezza dei nostri fiumi e realizzare le famose vasche di espansione».
 

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