Senigallia, sfregiata l’Enoteca Galli: rovinate 2mila bottiglie. Taverna dei Guelfi devastata. Maurizio Pergolini: «Ho rischiato di morire»

Senigallia, sfregiata l’Enoteca Galli: rovinate 2mila bottiglie. Tavera dei Guelfi devastata. Pergolini: «Ho rischiato di morire»
Senigallia, sfregiata l’Enoteca Galli: rovinate 2mila bottiglie. Tavera dei Guelfi devastata. Pergolini: «Ho rischiato di morire»
di Gianluca Fenucci
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Domenica 18 Settembre 2022, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 18:04

SENIGALLIA Duemila bottiglie di vino, molte delle quali pregiatissime, rovinate. Il maltempo è arrivato a devastare anche la storica enoteca Galli di via Pisacane. L’acqua e il fango portate dall’alluvione di giovedì hanno raggiunto il caveau del locale. «L’acqua - hanno detto i titolari Osvaldo e Guido Galli - hanno distrutto il piano sottostante, le bottiglie rovinate sono circa 2mila. In 52 anni di attività mai vista una cosa del genere». Dalla notte dell’alluvione non sono mai stati interrotti gli interventi di pulizia e ripristino.  


La solidarietà 


Interventi che sono stati caratterizzati da una catena di solidarietà. Tanti amici e conoscenti nelle ultime ore hanno raggiunto l’enoteca per dare una mano. Dopo il primo giorno di lavori, un brindisi («dei guerrieri» l’hanno chiamato sui social») alla ripartenza: «Siamo stati una squadra meravigliosa abbiamo salvato tanto, molto era già al sicuro, molto ci è stato risparmiato e molto altro è stato messo al riparo con una velocità emozionante. Grazie a tutti voi, a chi ha avuto un pensiero, a chi ci sta vicino anche da lontano e soprattutto a chi è arrivato con stivali di gomma a darci supporto e aiuti». Devastazione anche alla Taverna dei Guelfi, ristorante sulla Corinaldese gestito da Maurizio Pergolini: «Devo ringraziare i vigili del fuoco che mi hanno salvato la vita: se non fosse stato per loro non sarei qui a raccontarla». 

Il racconto


Il racconto del ristoratore: «È< successo tutto in venti minuti – dice ancora con il terrore negli occhi – la gente a cena ha cominciato a preoccuparsi perché giungevano notizie di bombe d’acqua e allagamenti verso Sassoferrato e il Pesarese e abbiamo interpellato la Protezione Civile che ci ha confermato che l’andata di piena sarebbe giunta probabilmente anche a Senigallia».

In venti minuti l’apocalisse: «Ho fatto spostare le auto dei dipendenti e dei clienti che rimanevano a dormire da noi su una parte rialzata. Non ho fatto in tempo a tornare al ristorante che la piena è arrivata improvvisamente: l’acqua non mi ha permesso di rientrare e  sono rimasto all’esterno, aggrappato ad una grondai a. Ho avuto paura di morire anche se sono riuscito col mio vecchio telefono cellulare a contattare familiari e dipendenti che hanno allertato i soccorsi. Dopo tre ore in cui ho temuto il peggio, anche perché stavo andando in ipotermia, sono arrivati i vigili del fuoco e mi hanno salvato la vita». I danni: «Praticamente è tutto da buttare: dieci frigoriferi, l’abbattitore, i congelatori, i fornelli della cucina, le lavastoviglie, le piastre. Per non parlare dei tavoli, delle sedie, degli arredi». 

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