Le fatture per operazioni fittizie: Aerdorica e quei bilanci creativi

Aeroporto delle Marche, le fatture per operazioni fittizie: Aerdorica e quei bilanci creativi
Aeroporto delle Marche, le fatture per operazioni fittizie: Aerdorica e quei bilanci creativi
di Martina Marinangeli e Andrea Taffi
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Sabato 25 Gennaio 2020, 12:08 - Ultimo aggiornamento: 12:12

ANCONA - È il 21 marzo 2017. Su Aerdorica pende da pochi mesi la spada di Damocle dell’istanza pre-fallimentare presentata dalla Procura per mano del sostituto Gubinelli. Federica Massei, amministratore unico di una società ridotta a colabrodo da 40 milioni di debito, si siede davanti alla commissione d’inchiesta istituita dal consiglio regionale delle Marche. E parla.



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Bisogna risalire al primo giorno della primavera di tre anni fa per capire meglio il dettaglio fornito dalla Procura della Repubblica sul peculato iscritto a carico di 77 indagati tra cui tre governatori, decine di assessori regionali, dirigenti e un pugno di dirigenti Enac per presunti addebiti risalenti al periodo 2002-2017 e collegati alle iniezioni di capitale svolte dalla Regione nella società di gestione dell’aeroporto Sanzio. La procura, parlando del peculato, giovedì scorso ha descritto «uno sviluppo complementare rispetto a precedenti attività investigative che hanno condotto a processi conclusi e tuttora in corso». Il riferimento alla gestione allegra del d.g. Morriale è evidente, mentre lo sviluppo complementare - con tutti gli indagati coinvolti nell’ultimo filone giudiziario - lasciano pensare a come venivano spesi i soldi in Aerdorica. E cosa dice Massei ai consiglieri guidati dal presidente Zaffiri? Spiega di come stia cercando di mettere una pezza alle mille falle economico, finanziarie e gestionali da cui l’aeroporto imbarca acqua. E a un certo punto dice: «ho parlato di operazioni fittizie perché queste sono le operazioni così definite dalla Procura della Repubblica e la Guardia di Finanza chiaramente segue quel filone lì». E conclude: «Sono indagini secretate che la Finanza conosce e noi no». 
Che tipo di operazioni?
«Operazioni fittizie», dopo aver avuto contezza delle gestioni Morriale è una descrizione quasi da educande ma il lavoro della commissione di inchiesta fornisce spunti molto concreti più avanti. Saltiamo all’estate 2017. Davanti alla commissione, c’è Dalmazio Zolesi, manager di Helvia partners - la società chiamata nel 2014 da Aerdorica per trovare investitori che potessero entrare tra i soci - racconta uno spaccato molto interessante. E soprattutto inedito. C’è molto di più dell’attività diretta svolta da Morriale. Zolesi documenta il percorso preliminare all’attività di sondaggio tra oltre 80 soggetti internazionali potenzialmente accostabili alle vicende dell’aeroporto delle Marche. E dice che è stata realizzata «una diagnosi immediata che evidenziava tutti quelli che erano i reati commessi all’interno dell’Aerdorica». Cita una relazione «di 12 pagine con 20/25 allegati di prova» e documenta le ipotesi di reato che più avanti finiranno sotto la lente del pg della Finanza che afferisce al nucleo di polizia tributaria del tenente colonnello Vincenzo Di Pietro «che ci ha convocato - aggiunge Zolesi - per avere maggiori ragguagli e glieli abbiamo forniti». Nell’esposto c’è di tutto: «rendicontazione non veritiera delle scritture contabili e false comunicazioni sociali», «reiterate capitalizzazioni discrezionali annuali di meri costi di esercizio», «iscrizione di falsi ricavi aziendali», «fatturazioni indebite di oneri impropri a carico di clienti e fornitori». E ancora: «anticipate iscrizioni dei contributi annuali da ricevere dalla Regione Marche», «omessa svalutazione dell’avviamento della partecipazione dei crediti maturati verso la società controllata Raffaello», «omessa svalutazione di vecchi crediti verso clienti e terzi, inesigibili o incagliati» e «omessa svalutazione o parziale iscrizione di passività reali o latenti». 
Il rimpianto per il lavoro
Più il «pagamento di somme in paradiso fiscale e «presunte irregolarità nella gestione degli appalti», e tutti gli emolumenti fissi e variabili concessi al personale.

Zolesi si duole dello stato disastroso di Aerdorica e apostrofa in maniera ruvida i titolari dei presunti reati: «abbiamo messo alla gogna anche dei delinquenti che operavano in Aerdorica». Dopo l’elencazione, Maggi proverà a sintetizzare brutalmente: «Un’associazione a delinquere». Zolesi allarga le braccia: «Lo ha detto lei, non io». «È tutto registrato e presente presso l’Aerdorica - dettaglia il consulente - potete richiederlo in ogni momento». Era il 14 luglio del 2017.

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