Arretramento ferrovia, Acquaroli al ministro: «Dividiamo le Marche e procediamo da Pesaro a Falconara»

Acquaroli al ministro: «Dividiamo le Marche e procediamo da Pesaro a Falconara»
Acquaroli al ministro: «Dividiamo le Marche e procediamo da Pesaro a Falconara»
di Martina Marinangeli
4 Minuti di Lettura
Sabato 9 Luglio 2022, 04:30

ANCONA - Quando il ministro Enrico Giovannini è venuto nelle Marche, l’1 ed il 2 luglio a Pesaro, il governatore Francesco Acquaroli non risultava tra gli invitati all’appuntamento. Si parlava di arretramento della ferrovia Adriatica ed è arcinoto quanti screzi il tema abbia creato tra Palazzo Raffaello ed il sindaco della città di Rossini, Matteo Ricci.

Non era dunque quella l’occasione giusta per intavolare un’interlocuzione con il titolare del dicastero alle Infrastrutture, «ma a brevissimo ci sarà un incontro», aveva annunciato il presidente dalle pagine del Corriere Adriatico.

E quell’incontro c’è stato ieri a Roma e, di rientro dalla Capitale, Acquaroli ha annunciato dal suo profilo Facebook gli esiti del confronto: «Questa mattina (ieri per chi legge, ndr) mi sono incontrato con il ministro Giovannini per la ferrovia Adriatica - fa sapere -. Abbiamo condiviso l’importanza e la necessità di potenziare la linea, ma tenendo conto anche di una visione d’insieme e di sostenibilità del territorio». E fin qui, siamo alla posizione che ha sempre tenuto la Regione: ok il bypass di Pesaro, ma il progetto di arretramento non può riguardare una sola città, né una sola provincia, bensì l’intero tratto marchigiano. Perché se è vero che il potenziamento della linea comporterà a regime un traffico fino a 176 treni merci al giorno (uno ogni 8 minuti) è l’intera costa a dover essere tutelata dall’impatto di questo aumento esponenziale rispetto ai 40 treni attuali.

La novità

Nelle maglie dell’incontro, tuttavia, una novità è emersa. «Ho proposto di procedere per fasi, - riferisce il governatore, aprendo così alla strada del compromesso - salvaguardando l’unitarietà del progetto, anche dividendo la nostra regione in due macro-aree e chiedendo al Ministro di concentrarsi su una soluzione d’insieme per il tratto fino a Falconara per poi passare al resto delle Marche. Nei prossimi giorni - conclude - proveremo a trovare una convergenza che possa tenere insieme tutte le esigenze delle parti in causa, considerando le disponibilità finanziarie». Una linea che, a questo punto, non è più così lontana da quella di Ricci. Se si deve procedere per stralci - sull’arretramento in blocco della linea, il ministro Giovannini ha già espresso la sua contrarietà - tanto vale partire dal nord della regione, dove il bypass di Pesaro ha già un progetto finanziato con 1,2 miliardi di euro, che diventano 1,8 se lo si allunga fino a Marotta, come promesso dal ministro nella sua visita marchigiana. 

I bypass del sud

A questo punto, suggerisce Acquaroli, prolunghiamo questo tratto fino a Falconara, dove peraltro è già previsto un bypass per portare i binari fuori dall’Api.Un progetto già inserito nel piano industriale di Rfi. In questo modo, tuttavia, resterebbero al palo gli altri bypass annunciati da Giovannini, ovvero quelli tra Porto San Giorgio e Grottammare, e tra Porto Recanati e Civitanova. In questi casi, non esistono neanche i progetti e dunque la tabella di marcia è inevitabilmente più lunga rispetto al nord della regione. Inoltre, i desiderata dei sindaci del sud vanno un po’ in ordine sparso: vorrebbero un arretramento della linea Adriatica lungo il tracciato dell’autostrada A14, così dare ossigeno alle spiagge, Porto San Giorgio, Pedaso, Campofilone, Altidona e Cupra Marittima, scendendo verso sud. Più complicata, invece, la richiesta di Potenza Picena e Civitanova Marche, che vorrebbero interramento dell’attuale sede della linea, ma i costi dell’operazione difficilmente sarebbero sostenibili. Ma, appunto, si tratta di desiderata. E considerando i tempi biblici che ci vogliono in Italia per cantierare le opere, siamo alle calende greche. Di qui, la proposta di Acquaroli di partire intanto con il tracciato fino a Falconara, dividendo la regione in due, per portare a casa almeno metà dell’obiettivo. Che resta comunque quello di arretrare tutta la tratta-

© RIPRODUZIONE RISERVATA