Bastano pochi minuti per ottenere
un'abbronzatura sana e perfetta

Bastano pochi minuti per ottenere un'abbronzatura sana e perfetta
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Mercoledì 5 Agosto 2015, 16:02 - Ultimo aggiornamento: 16:03
ANCONA - L’abbronzatura è a tutti gli effetti un meccanismo di difesa con cui il nostro corpo si protegge dal sole.





La luce solare aiuta a produrre la vitamina D (amica delle ossa), ma per farlo sono sufficienti pochi minuti al giorno. Gli effetti di un’esposizione prolungata e ripetuta ai raggi ultravioletti facilitano l’invecchiamento della pelle, la perdita progressiva dell’elasticità e dell’idratazione, la comparsa di macchie, rughe, rilassamenti cutanei e, a volte, di forme tumorali.



“L’eccessiva esposizione – spiega Lorenzo Morresi, Dermatologo dell’Irccs Inrca di Ancona - è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo dei tumori cutanei. I raggi del sole danneggiano il Dna delle cellule. Nella maggior parte dei casi vengono riparati dall’organismo, o causano la morte delle cellule stesse. A volte, però, possono trasformarle in senso canceroso, provocandone una crescita incontrollata”.



La pelle infatti riesce a difendersi dal sole soltanto in minima parte, riflettendo le radiazioni (circa il 5%) e soprattutto facendo ricorso ai Melanociti, le cellule che producono melanina, il pigmento responsabile dell’abbronzatura, capace di assorbire e disperdere i raggi ultravioletti. Dai melanociti si origina il melanoma, la più aggressiva forma di tumore della pelle, di cui i fattori di rischio sono conosciuti solo in parte. Alcuni sono strettamente legati alla persona, come la presenza di nei o lentiggini, la predisposizione familiare o il fototipo (occhi, capelli e pelle chiara).



Consigli da ricordare

Nei primi mesi di vita i bambini non devono assolutamente essere esposti all’irradiazione diretta del sole. L’accumulo delle radiazioni solari in età infantile può avere effetti particolarmente dannosi per il futuro. I raggi solari sono più intensi dalle ore 10 alle ore 14, per cui è meglio evitare attività all’aperto in queste ore. E’ necessario proteggersi con un abbigliamento adatto (cappello, camicie o maniche lunghe, pantaloni lunghi leggeri) se si deve stare al sole per molto tempo.



"Anche la luce riflessa dall’acqua del mare, dalla neve, o da particolari pavimentazioni può essere dannosa. A latitudini subtropicali, tropicali e in alta montagna aumentano le irradiazioni e quindi i rischi. Le creme solari non sono una protezione assoluta, per cui è meglio applicarle ripetutamente ed evitare le ore più calde. E’ sconsigliabile esporsi a fonti artificiali di raggi ultravioletti, come lettini abbronzanti. Per la loro tossicità, sono da evitare anche le pillole abbronzanti. E’ bene ricordare infine che alcune medicine come antibiotici, contraccettivi orali, gel antinfiammatori, possono rendere la pelle più sensibile alla luce solare.



L’Inrca promuove da tempo progetti di ricerca e prevenzione a supporto della cittadinanza nella cura dei tumori della pelle, fino allo studio delle mutazioni genetiche che incidono nello sviluppo delle metastasi.
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