Questo il verdetto di un'indagine condotta dall'Università Politecnica delle Marche per conto dell'Istituto Marchigiano di Tutela Vini che ha messo insieme i risultati delle principali guide enologiche del Paese (Vini d'Italia, Gambero Rosso, Bibenda, I Vini d'Italia de L'Espresso, I vini di Veronelli, Slow Wine, Vinibuoni d'Italia, guida essenziale ai vini d'Italia e Vitae) che hanno assegnato al 'principè delle Marche ben 61 riconoscimenti.
Sul podio delle guide figurano quest'anno tutti vitigni autoctoni (Verdicchio, Fiano 35, Friulano 29) che erodono sempre più terreno ai classici internazionali. Vince insomma l'espressione del territorio, a patto, spiega il direttore dell'IMT, Alberto Mazzoni, che si faccia squadra.
"La nostra è una vittoria di sistema, nel quale convivono piccoli, medi e grandi produttori, per un totale di 31 aziende premiate. La nostra squadra è composta da 2 zone vinicole, 850 produttori, 16 denominazioni, 9 tipologie di vino. Siamo un pezzo importante del brand Marche".
Un brand che cresce non solo in qualità, ma anche nei numeri. Per la prima volta quest'anno l'export ha superato la soglia del 50%, con una crescita del valore spedito all'estero dell'11,2%, grazie anche agli oltre 6 milioni di euro investiti nell'internazionalizzazione con i fondi europei. Nel complesso il fatturato, arrivato a quota 36,5 milioni di euro, è cresciuto nel 2014 del 7,3% con una significativo incremento anche del segmento spumante (+8%, 1,29 milioni). Per il futuro l'obiettivo è raggiungere nuovi mercati (Sud Est Asiatico, Giappone, Centro e Sud America) anche grazie alla vetrina Marche dell'Expo 2015 e alla nuova ambasciatrice del Verdicchio nel mondo, la campionessa europea e olimpionica di fioretto, Elisa Di Francisca, che porterà il vino marchigiano a Rio 2016.
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