La carica record delle 128 aziende
Le Marche alla vetrina del Vinitaly

La carica record delle 128 aziende Le Marche alla vetrina del Vinitaly
di Andrea Fraboni
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Venerdì 8 Aprile 2016, 10:52
VERONA - Le Marche alla carica del Vinitaly (10-13 aprile) con il record di presenze: 128 aziende a Verona per la fiera di settore più importante e più frequentata del mondo. E con una serie infinita di iniziative che si intrecciano nel multi-programma elaborato da Regione Marche, Istituto marchigiano tutela vini e Consorzio tutela vini piceni. Intanto un gemellaggio inedito tra i grandi produttori del vino bianco più premiato d’Italia, il Verdicchio, e del “Re dei vini”, il Barolo, in partnership con il festival agrirock Collisioni (lunedì, ore 11). Due indagini Nomisma-Wine Monitor, “Consumi & brand awareness dei vini italiani” e “Il valore socioeconomico del vino e dell’agroalimentare nelle Marche”, che saranno presentate sempre lunedì a partire dalle ore 12.

Un sodalizio rinnovato, quello con l’artista marchigiano Neri Marcorè (in fiera l’11 aprile), e uno nuovo con Il Sole 24 Ore e Food24, in diretta dal Vinitaly tutti i giorni dallo stand delle Marche. Queste le novità per il 50° Vinitaly messe in campo dall’Istituto marchigiano di tutela vini-Imt (780 soci per 16 denominazioni, rappresenta l’82% dell’export dei vini regionali) che partecipa alla fiera con una collettiva di 99 aziende presenti nello stand della Regione Marche (Pad 7, C 6/7/8/9).  “Ci presentiamo quest’anno al Vinitaly con un programma denso di attività e ricco di nuove ‘contaminazioni’ e partnership – ha detto il direttore dell’Imt, Alberto Mazzoni – da quella con il vino simbolo dei grandi rossi italiani e con una delle manifestazioni culturali più accreditate del momento”. Tornano per il 2016 gli assaggi liberi in terrazza con circa 190 etichette del consorzio, dal Verdicchio al Bianchello del Metauro, dal Rosso Conero alla Vernaccia di Serrapetrona, dal Colli Maceratesi al Colli Pesaresi, dalla Lacrima di Morro d’Alba al Pergola.

Vinitaly sarà anche l’occasione per fare il punto sul polo enogastronomico regionale Food Brand Marche e sul valore dell’agroalimentare nell’economia regionale con l’indagine “Il valore socioeconomico del vino e dell’agroalimentare nelle Marche” di Denis Pantini, responsabile Wine Monitor di Nomisma che sarà presentata l’11 aprile alle 12:30 nello stand della Regione. All’evento parteciperanno tra gli altri la vicepresidente e assessore all’Agricoltura Regione Marche, Anna Casini, e lo chef stellato e ambasciatore di Food Brand Marche, Moreno Cedroni. A seguire gli assaggi Food Brand Marche firmati dallo chef Errico Recanati (1 stella Michelin).  Ma Verona è pronta ad accogliere anche tutta la bellezza dell’Orgoglio Piceno. In occasione di Vinitaly, il Consorzio tutela vini piceni (l'organismo che riunisce 43 produttori impegnati nella promozione e nella tutela vini e dei vitigni provenienti dall'area picena) torna al Vinitaly con 29 produttori e l'obiettivo di raccontare la tradizione di una terra unica attraverso i propri vini.

Un'occasione unica per scoprire e riscoprire il gusto, tra gli altri, di Offida Docg, nelle tipologie Pecorino, Passerina e Rosso, Rosso Piceno Doc, anche nella tipologia Superiore e Falerio DOC, anche nella tipologia Pecorino . Vinitaly sarà inoltre teatro dei festeggiamenti per il venticinquesimo anniversario dal primo imbottigliamento del Pecorino, uno dei vitigni autoctoni più prestigiosi del territorio e di origine picena, a cui sarà dedicato un appuntamento specifico.  Ma non saranno solo le etichette a parlare: il Consorzio ha chiamato attorno a sé un panel di esperti e giornalisti che accompagneranno - per tutta la durata della manifestazione - il pubblico in un viaggio alla scoperta del Piceno, terra di uomini appassionati e fieri, che ogni giorno si impegnano a valorizzarne la ricchezza e il patrimonio vitivinicolo. Il Consorzio di tutela vini piceni, presieduto da Angela Velenosi, è collocato all'interno dello stand delle Marche, ha deciso di allestire per proprio conto lo spazio a disposizione, con l'intento di vedere rappresentata la propria identità territoriale, le proprie istanze, ovvero evocare il saper fare della propria cultura territoriale, reinterpretata in chiave contemporanea come: “innovare nel solco della tradizione”.