Cantine Aperte, le Marche
del buon vino protagoniste

Tanto buon vino anche nelle Marche
Tanto buon vino anche nelle Marche
di Danilo Tornifoglia
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Venerdì 29 Maggio 2015, 18:07 - Ultimo aggiornamento: 18:15
ANCONA - Domani e domenica anche nelle Marche si consumerà la 23a edizione di Cantine Aperte.



Sono 74 le cantine che aderiscono all'iniziativa firmata dal Movimento turismo del vino.



Si parte dai generosi terreni arenari e argillosi dei Colli Pesaresi per arrivare al fiume Metauro, dove l'azienda Guerrieri a Piagge, che domenica ospiterà l'esposizione del cavallo del Catria, e la cantina Fiorini a Barchi producono qualità tra i Bianchello. Claudio Morelli, altro bianchellista, ha tenuto a battesimo, in questi giorni, Morell, una bollicina fine e grassa, nata dalla sapienza di Riccardo Cotarella, uno dei migliori enologi italiani.



Prima di arrivare nelle terre bagnate dall'Esino, si incontrano i filari della Lacrima di Morro d'Alba, ruffianissimo rosso, di ottima attrattiva floreale e dallo scarso apporto tannico. Tante le cantine storiche che valgono una sosta. Si pensi a Marotti e Campi, Badiali e Candelaresi, Lucchetti, Stefano Mancinelli e Vicari, nomi che hanno fatto grande questo vitigno. Si è già a Ostra Vetere, terra di confine tra le Doc Lacrima e Verdicchio. Le colline si fanno morbide, rotonde e attraversarle è come infilare le mani sotto un morbido cuscino.



Sulla riva sinistra dell'Esino, si ergono Montecarotto, sede dell'azienda Moncaro, che ha appendici anche a Camerano e ad Acquaviva Picena, Poggio San Marcello, Castelplanio, Rosora, Mergo, Maiolati Spontini, Barbara e Arcevia. Vini sensuali, eternamente freschi, con calore alcolico, suadenza fruttata e aggressività minerale. La cantina di Ampelio Bucci, aperta solo domenica, a Pongelli di Ostra Vetere, conferma questi pensieri. Un calice di Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva Villa Bucci Docg donerà sali minerali, miele, vaniglia, albicocca e erbe di campo condite da una salinità, che sopravvive alla tipica mandorla tostata finale. Pochi chilometri verso l'interno, fino a Barbara, tra il Misa e il Nevola, per incontrare la matematica follia e le bottiglie di Stefano Antonucci, viticultore dadaista. Anche a CasalFarneto, azienda di Serra dè Conti della famiglia Togni, c'è aria di festa. La cantina compie vent'anni e la ricorrenza sarà festeggiata con buffet e torta. La riva destra del fiume Esino si riconosce nei castelli di Cupramontana, Staffolo, Castelbellino, Monte Roberto, San Paolo, Apiro e Cingoli, crinali di argilla dura delegata a fare vini longevi, come in Francia. Le mete, a Cupramontana, sono Colonnara e l'azienda Vallerosa Bonci della romantica Valentina, che, coadiuvata da Giovanna Tomassoni, vi farà assaggiare i suoi Verdicchio, quali il cru Classico Superiore San Michele, perla di famiglia, e il Brut Millesimato metodo classico. I migranti avranno ospitalità anche a tavola sia domani che domenica, con sottofondo di musica live. A Jesi impossibile non andare ad incontrare l'entusiasta Gianluca Mirizzi di Montecappone, che tra selfie, premi, mostre e burlesque presenterà il suo nuovo spumante.



Risaliamo l'Alta Valle dell'Esino per andare ad esplorare la zona del Verdicchio di Matelica, anch'esso premiato dalla denominazione controllata e garantita. La cantina sociale Belisario a Matelica e la cantina Sant'Isidoro a Corridonia sono pronte a dimostrare la splendida maturazione olfattiva del Verdicchio e della Ribona dei Colli Maceratesi. Si ridiscende verso l'Adriatico, nella zona di produzione del Montepulciano. Tanti i vigneron, con i quali incrociare il bicchiere. Piace ricordare Malacari ad Offagna, i fratelli Mazzoni di Piantate Lunghe a Candia di Ancona, Fattoria Le Terrazze di Antonio Terni a Numana e l'accoglienza global di Silvano Strologo a Camerano. La ditta Gioacchino Garofoli, a Villa Musone, ospiterà a pranzo e a merenda, il cibo di cantina elaborato dallo stellato Errico Recanati, chef del ristorante Andreina di Loreto.



Per sincerarsi dei progressi qualitativi del Sangiovese della Marca ascolana e fermana, si visiti Madonnabruna a Fermo e Le Corti dei Farfensi a Moresco di Fermo, certificata bio. Dopo il Musone, a Ripatransone, l'ospitalità è de Le Caniette e di Cocci Grifoni, per assaggiare le nuove Docg Offida Passerina e Pecorino, e l' Offida Rosso.
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