I lupi si avvicinano alle case degli allevatori: «Animali sbranati in due aziende agricole»

Una delle aziende agricole prese di mira dai lupi
Una delle aziende agricole prese di mira dai lupi
di Chiara Marinelli
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Mercoledì 2 Dicembre 2020, 05:05

VISSO - I lupi all’attacco si avvicinano pericolosamente alle case e uccidono due asini a quattro giorni di distanza l’uno dall’altro. Le aziende agricole, già messe a dura prova dal terremoto, diventano terreno di caccia per i lupi e la proprietaria dell’azienda “La Sopravissana dei Sibillini”, Silvia Bonomi, lancia un appello segnalando i due cruenti episodi avvenuti di recente. 

 
 
«Ero indecisa se pubblicare o meno questo post, data la durezza di alcune immagini – ha scritto sulla pagina Facebook dell’azienda agricola - Poi però ho pensato fosse corretto conservare realismo e rimanere coerenti e veritieri. I bellissimi Monti Sibillini in cui viviamo, lungo l’Appennino, sono di una natura sfolgorante e ancestrale, è vero, ma non sono lo scenario di una favola di Walt Disney. La nostra zona è stata, qualche giorno fa, oggetto di “terreno di caccia” per i lupi. Due nostri cari vicini di azienda sono stati vittime di ben due predazioni a distanza di 4 giorni l’una dall’altra. Oggetto dell’attacco, in entrambi i casi, due diversi gruppi di asini di due proprietari differenti, con la perdita di un capo a testa. Nel primo episodio, i lupi hanno predato indisturbati, attaccando l’asina all’altezza della grassella. Nel secondo caso i lupi sono riusciti comunque ad uccidere l’asina, ma hanno potuto “mangiare poco”, perché disturbati dai cani da gregge poco lontano dal giardino della casa. Scene dure, crude e pesanti da digerire, perché entrambi gli attacchi sono avvenuti all’interno di una frazione del nostro Comune, a soli quattro giorni l’uno dall’altro. Queste immagini fanno male al cuore. Il mestiere dell’allevatore è un mestiere duro, senza ferie né aspettative retribuite».

«Ci si lega ai propri animali - prosegue Bonomi -, che quotidianamente vengono accuditi e governati. Poi, al mattino, nel giardino di casa ci si trova di fronte a questo. E fa male, bisogna dirlo. Tuttavia, è fondamentale recuperare la lucidità e capire come intervenire, mettendo in campo quelle misure di prevenzione in grado di scongiurare altri attacchi. Se il lupo mangia indisturbato è probabile che torni. I colleghi hanno così trovato la maniera di elettrificare i già esistenti recinti attorno alle asine, e chiudere le stesse durante la notte dentro dei piccoli capanni rurali. Stalle neppure a parlarne, sono ancora inagibili». Infine una richiesta di aiuto. Sui social c’è anche una campagna per sostenere gli operatori. 
 

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