USSITA - Due persone di Ussita sono finite nei guai a seguito di un'operazione del Corpo Forestale dello Stato.
L'attività ha portato al sequestro di armi, munizioni e polvere da sparo oltre che di una tagliola e dei resti del rarissimo camoscio d'Abruzzo. Le indagini in corso da oltre due mesi, dirette dal Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Macerata Cristina Polenzani, sono state particolarmente complesse a causa dell'orografia del territorio, difficilmente raggiungibile a piedi, e alla presenza di pochissime vie di comunicazione, facili da presidiare dai bracconieri che agivano quindi indisturbati anche durante le ore diurne. I reati contestati ai due soggetti, che hanno agito in concorso, vanno dalla illecita detenzione di munizioni, al bracconaggio, all'uccisione di specie selvatiche protette, con pene che prevedono fino a 2 anni di arresto.