Ursula, la madre di Filippo Ferlazzo tutor a 400 Km di distanza: «Non pensavo che potesse arrivare a tanto». Il Pd: «Matrice razzista»

Ursula, la madre di Filippo Ferlazzo tutor a 400 Km di distanza: «Non avrei mai pensato che potesse arrivare a tanto»
Ursula, la madre di Filippo Ferlazzo tutor a 400 Km di distanza: «Non avrei mai pensato che potesse arrivare a tanto»
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Domenica 31 Luglio 2022, 19:44 - Ultimo aggiornamento: 19:55

Era stata nominata sua tutor ma viveva a 400 Km di distanza da suo figlio. La mamma di Filippo Ferlazzo, Ursula, non ci crede ancora. «Non avrei mai pensato che potesse arrivare a tanto». Suo figlio è il 32enne arrestato per l'omicidio del Alika Ogorchukwu a Civitanova Marche. La donna parla di anni di visite mediche, apprensione, certificazioni legali, allontanamenti forzati, cure e timori. Paure che la donna non credeva potessero concretizzarsi in un epilogo così atroce.

Il Pd e i Giovani Democratici: «Se fosse accaduto il contrario saremmo a parlare del nero violento»

«Non ho parole, mi dispiace tanto per quella famiglia e sono preoccupata per mio figlio» ha spiegato Ursula che, separata dal padre di Filippo, è anche la sua amministratrice di sostegno e sarebbe pronta a documentare l'instabilità del figlio con gli incartamenti del Tribunale di Salerno.  Nessuna aggressione razzista, anche la donna ne è convinta ma solo frutto di una reazione spropositata dettata da un disagio psichico. La morte di Alika per il Pd e i Giovani Democratici della provincia di Ancona è invece «un omicidio d'odio con matrice razzista.

Se fosse accaduto il contrario, ora staremo ascoltando la retorica del nero violento che deve tornare a casa sua. Due pesi e due misure, come sempre in questi casi accade».

Marrazzo, Partito Gay: «Matrice razzista sempre presente»

«In merito alla uccisione di Alika è chiara che l’assenza di conoscenza con l’aggressore e di qualsiasi motivazione razionale ci fa trovare difronte ad un crimine che ha sicuramente anche una matrice razziale - ha dichiarato invence Fabrizio Marrazzo, portavoce del Partito Gay  LGBT+, Solidale, Ambientalista, Liberale - Ritengo sbagliata la scelta degli inquirenti di escludere sin da subito l’aggravante per motivi razziali, quando una persona nera o un ebreo viene ucciso senza alcuna motivazione e la aggressore non conosceva altro della vittima l’aggravante per il crimine di odio deve essere sempre applicato, per questo da anni chiediamo l’estensione della legge anche per le vittime LGBT+. Facciamo appello alla ministra Cartabia al fine che siano garantiti i diritti della vittima».Era stato già visitato nell'ospedale di Civitanova

Nell'aprile scorso  Ferlazzo sarebbe stato sottoposto a due visite psichiatriche nell'ospedale di Civitanova, la città dove vive da poco tempo con la compagna 45enne, Elena, e dove lavorava con un contratto a termine come operaio nella fonderia Steve Stampi. La sua legale, Roberta Bizzarri, chiederà una perizia psichiatrica dell'uomo, in precedenza in  cura in una comunità a Lecce. 

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