La casa famiglia di Roberta e Valentino torna dopo il sisma più forte di prima

La casa famiglia di Roberta e Valentino torna dopo il sisma più forte di prima
di Carla Passacantando
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Mercoledì 3 Marzo 2021, 07:05

TOLENTINO - Ha riaperto a Tolentino, dopo il sisma, la nuova Casa famiglia della comunità Papa Giovanni XXIII “Nostra Signora della Pace”, della coppia coniugi Roberta Vitali e Valentino Nobili, in contrada Pianibianchi, a metà strada tra il Ponte del Diavolo e il lago delle Grazie. I lavori della struttura in legno sono stati finanziati con le donazioni ricevute da tantissime persone, in maniera totalmente spontanea o rispondendo agli appelli e richieste di sostegno, che hanno creduto in tale progetto scegliendo di donare alla Comunità Papa Giovanni XXIII le risorse necessarie per la costruzione della casa famiglia. Nella nuova struttura vivono i coniugi, Roberta Vitali di Tolentino e Valentino Nobili di Varese, sposi dal 2001, insieme agli altri componenti della famiglia, i quali si sono ritrovati, dopo il sisma del 30 ottobre 2016, con la casa in contrada Sant’Andrea inagibile, dove abitavano da oltre 12 anni. 
«Una scossa fortissima e lunghissima, che difficilmente dimenticheremo» raccontano. Di seguito sono stati ospitati in un appartamento al Domus San Giuliano di Macerata, grazie alla volontà del vescovo mons.Nazzareno Marconi, dove sono rimasti fino al trasferimento nella nuova casa di Tolentino, in contrada Pianibianchi. Il grande sogno si è così concretizzato per Roberta e Valentino con il ritorno nella città dove hanno vissuto per anni. 
«Abbiamo finito a sistemare mobili ed arredi all’interno della nuova casa – spiega la coppia - proprio in questi ultimi giorni. Ora siamo in 9, due in più rispetto allo scorso anno. Avremmo voluto organizzare una cerimonia di inaugurazione, ma non abbiamo potuto fare a causa delle restrizioni anti covid-19. La proporremo quando sarà possibile. Desideriamo farla per ringraziare tutte le persone che hanno contributo con le donazioni alla realizzazione della nuova casa». 
La struttura in legno è stata finanziata quasi esclusivamente con le offerte che sono arrivate da tutta Italia, pari a circa 600mila euro.

La raccolta fondi ha dato esiti inaspettati con donatori che la coppia non aveva mai conosciuto. Somma che però non basta per sostenere tutti i costi tanto che la comunità si è fatta carico di un mutuo. Le donazioni, quindi, continuano. 

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