Insulti sessisti alla comandante della stazione dei carabinieri Maggi. Salvini: «Quell’uomo deve vergognarsi»

Il leader della Lega Matteo Salvini
Il leader della Lega Matteo Salvini
di Benedetta Lombo
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Domenica 5 Dicembre 2021, 04:50

TOLENTINO - Anche il leader della Lega Matteo Salvini ieri, con un post su Facebook, ha espresso solidarietà al capitano Giulia Maggi, comandante della Compagnia di Tolentino, vittima di insulti a sfondo sessuale da parte di un 35enne di origine albanese arrestato mercoledì scorso dopo aver aggredito due carabinieri. I militari erano intervenuti in un bar di Tolentino dopo la chiamata del titolare del locale che era stato aggredito dall’avventore con due testate in faccia; il 35enne se l’era presa anche con la barista, l’aveva spintonata, strattonata e insultata.

 

Condotto in caserma il 35enne aveva minacciato di morte i militari, poi all’arrivo del capitano Maggi aveva insultato anche l’ufficiale con parolacce e volgarità sessuali. «Si vergognasse! – ha tuonato Salvini - Solidarietà al capitano Giulia Maggi». All’indomani dell’accaduto il prefetto Flavio Ferdani ha contattato il comandante provinciale, il colonnello Nicola Candido, e poi ha voluto chiamare il capitano per esprimerle la propria solidarietà. «Il capitano è stata puntuale e professionale nel fare il suo dovere – ha evidenziato ieri il colonnello Candido -, verificando personalmente quanto accaduto, anche perché aveva saputo che c’erano dei colleghi feriti. Si è imbattuta nell’arrestato che ha pronunciato quelle parole offensive, ma il capitano Maggi ha continuato a svolgere il proprio dovere. Ciò che è accaduto in caserma è stato tutto puntualmente riferito negli atti e sarà la Procura a valutare se sono ravvisabili altri reati oltre a quelli per i quali si è proceduto con l’arresto. È stato un episodio spiacevole, ma la collega è serena. Purtroppo, e sottolineo purtroppo, fa parte un po’ del nostro lavoro il fatto di essere a volte oltraggiati nell’espletamento del servizio. È capitato, e come in altre situazioni, se c’è di mezzo una donna chi offende lo fa in un certo modo, usando espressioni becere.

Non bisogna abituarsi a queste cose e, ogniqualvolta si verificano, bisogna agire con fermezza e nei modi previsti dalle norme, così come è stato fatto nella circostanza».

La vicenda ha suscitato un’accesa reazione di sdegno anche nei rappresentanti della politica locale. Così il consigliere comunale di maggioranza Luca Scorcella: «Giornata contro la violenza sulle donne. Ma se non sei Greta Beccaglia, non ti fai intervistare da 150 televisioni e giornali e via dicendo, non meriti neanche un briciolo di solidarietà. Martedì sera, a Tolentino un tizio prende a testate un barista e aggredisce la cameriera. Una giovane mamma che stava soltanto lavorando per sbarcare il lunario. Lo stesso tizio ha insultato “l’ufficiale con parolacce e volgarità sessuali accompagnati da altrettanto espliciti gesti e ha poi urinato sul pavimento”. Nessuno, ma proprio nessuno ha sentito l’esigenza di stigmatizzare questi gravissimi fatti esprimendo solidarietà alle due donne vittime di violenza. Nessuno che abbia espresso sdegno per il comportamento dell’aggressore così come invece aveva fatto per il ristoratore di Chiaravalle, insultato e minacciato quotidianamente in rete. Per quel poco che può contare, personalmente esprimo la massima solidarietà alla giovane mamma e al capitano Maggi e mi auguro che la stessa possa essere espressa a nome della città durante l’evento in programma questa sera a Tolentino proprio in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne». 

A commentare il post anche l’ex assessore Alessandro Massi Gentiloni Silveri: «Mi associo. Piena solidarietà a Jenny, Augusto ed al capitano Maggi. Come sempre vediamo la qualità e la prontezza del nostro comando dei carabinieri. Sempre presente sul territorio». Riprendendo le dichiarazioni del consigliere Scorcella, è intervenuta anche il vicesindaco Silvia Luconi: «La violenza si combatte con i fatti e non bastano purtroppo solo i simboli. Non è concepibile che nel 2021 ancora si debbano leggere articoli di insulti sessisti e di violenze inaudite».
 

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