TOLENTINO - Ancora polemiche sul Villaggio container. Consegnate in questi giorni, da parte del Comune, le notifiche del pagamento richiesto a chi dal primo gennaio è rimasto nella struttura senza averne diritto. C’è però chi non ha ritirato l’atto. Nel mese scorso, la giunta municipale ha deciso di stabilire un recupero di spesa pari a 540 euro al mese per ogni ospite rimasto ai container con decorrenza, appunto, dal primo gennaio.
La stessa giunta aveva deciso la chiusura della struttura dei container per il 31 dicembre, ma il canone è rivolto agli utenti dei moduli abitativi che non hanno avuto la casa danneggiata dal sisma. «Attualmente sono circa 55 le persone che vivono ai container – spiega l’assessore alla ricostruzione Flavia Giombetti - di cui una decina sono sfollati.
«Perso il senso della realtà»
«Ha causato danni irreversibili: chi vive nei container ha perso il senso della realtà». Il canone che deve sostenere chi vive all’area container comprende i costi dei vari servizi nella struttura, dall’energia elettrica alla vigilanza, dall’uso dell’acqua alle pulizie dei bagni e corridoi. «Ora le persone – prosegue Giombetti - che risiedono ai container devono pagare la cifra stabilita, se non lo faranno inizierà la procedura legale per il recupero».
In seguito al sisma il Comune, di concerto con la Protezione civile, aveva realizzato l’area container per dare ospitalità ai cittadini che avevano perso casa e per questa struttura era prevista la chiusura entro la fine dello scorso anno. Ora due delle tre aree sono state liberate e alle famiglie è stata data una soluzione alternativa. Nel frattempo conclude l’assessore Flavia Giombetti:«Sono in fase di consegna gliotto alloggi per sfollati in via 8 Marzo e sono in dirittura di arrivo anche gli altri 24 in contrada Pace».