Case agli sfollati al posto delle Sae: consegnate le ultime 24 abitazioni

Case agli sfollati al posto delle Sae: consegnate le ultime 25 abitazioni. Ma una famiglia restituisce le chiavi
Case agli sfollati al posto delle Sae: consegnate le ultime 25 abitazioni. Ma una famiglia restituisce le chiavi
di Carla Passacantando
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Domenica 30 Maggio 2021, 11:00

TOLENTINO -  «Questa inaugurazione deve essere uno stimolo a fare di più, meglio e in fretta». Lo ha affermato il presidente della Regione Francesco Acquaroli, intervenuto, ieri mattina, con l’assessore alla Ricostruzione Guido Castelli, alla consegna degli ultimi 25 appartamenti (ma una famiglia ha riconsegnato le chiavi per protesta) del complesso post terremoto di Borgo Rancia. Insieme ai 21 consegnati a inizio anno, completano un aggregato abitativo di 46 appartamenti, ricavati dalla riconversione a edilizia residenziale pubblica, per gli sfollati del sisma 2016, di un ex edificio industriale. 

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L’intero progetto è stato finanziato dalla Regione con 6 milioni. Il risultato sono sette tipologie di abitazioni, da 42 a 92 metri quadrati, sviluppate su due piani, con ascensori, luoghi di aggregazione, giardini. Gli alloggi ricavati hanno un’elevata classe energetica (A3+ su un massimo di A4+), utilizzano energia elettrica da fonti rinnovabili, sono stati costruiti con i migliori standard qualitativi esistenti. «Il risultato che stiamo ottenendo e che traguarderemo quasi sicuramente nel 2021, è quello di consegnare 199 appartamenti alle famiglie che ne hanno diritto. Appartamenti e non pochi metri quadri di Sae: soluzioni abitative sicuramente necessarie, ma a Tolentino abbiamo fatto un’altra scelta», ha sottolineato il sindaco Giuseppe Pezzanesi.

Il presidente Acquaroli ha rimarcato «l’importanza di queste inaugurazioni che sono momenti capaci di infondere energie e speranza nelle nostre comunità.

Deve però continuare il lavoro di ripristino di una visione che rimetta in condizione i cittadini di tornare a essere protagonisti della propria vita e dei propri territori. Alcuni scorci, importanti, di luce in fondo al tunnel della ricostruzione, si iniziano a vedere. Sono considerevoli i risultati conseguiti negli ultimi mesi e ringrazio il commissario per la ricostruzione Giovanni Legnini per il lavoro che sta svolgendo, ma non basta».

Oggi la politica e la filiera istituzionale, ha ammonito il presidente, «non devono solo guardare alla ricostruzione delle case, delle infrastrutture e dei servizi, ma devono riuscire a immaginare come un territorio, pesantemente colpito dal sisma del 2016, possa recuperare il tempo perduto, in tutti gli aspetti economici e sociali che, purtroppo, hanno penalizzato il cratere sismico. Penso allo sviluppo delle imprese, all’occupazione, ai tanti giovani e alle tante famiglie che sono andate fuori dal cratere e che stentano a rientrare perché non riescono a trovare occupazione, né risposte a un futuro all’altezza delle loro aspettative. Il nostro compito principale deve essere quello di immaginare, in questa filiera istituzionale, le giuste soluzioni per questi territori».

Il presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari, a sua volta, ha evidenziato la necessità che la ricostruzione venga affiancata dalla «ricostituzione delle comunità, che ha bisogno delle infrastrutture e dei necessari servizi pubblici sul territorio». La maggior parte delle famiglie che hanno ricevuto gli alloggi proviene dal villaggio dei container. Ieri erano presenti, tra gli altri, pure il senatore Giuliano Pazzaglini, i consiglieri regionali Renzo Marinelli ed Elena Leonardi e Massimiliano Bianchini, presidente dell’Erap. 

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