TOLENTINO - La cartiera di Tolentino della Pro-Gest da ieri sera, alle 21, ha bloccato la produzione a causa dell’incremento dei costi energetici. Gli operai che fanno i turni, non andranno al lavoro per alcuni giorni. Ad annunciare la sospensione delle attività della cartiera di Tolentino e delle altre cinque facenti parte del gruppo è stata la proprietà. Con sede ad Ospedaletto d’Istrana, Treviso, la Pro-Gest, il più importante gruppo cartario italiano, ha comunicato che la produzione delle sei cartiere del gruppo attive in Italia è sospesa a causa dell’ulteriore aumento dei prezzi del gas naturale.
A seguito della rapida escalation delle quotazioni del metano, ora ai massimi storici, Pro-Gest invoca la forza maggiore e ha deciso di interrompere temporaneamente la produzione di tutte e nove le macchine continue di carte per ondulatore e tissue. Accanto ai rincari energetici, la situazione dei prezzi delle materie prime, ancora in crescita, e l’aumento del costo dei trasporti impediscono, infatti, di mantenere il costo della produzione entro i limiti consentiti dal mantenimento dell’equilibrio finanziario complessivo. E’ una decisione presa con enorme rammarico dal gruppo di proprietà della famiglia Zago, in queste ore totalmente impegnata a cercare una soluzione nel minor tempo possibile e salvaguardare la solidità e stabilità del gruppo, per questo costretta a una decisione immediata con grande senso di realismo. La carta, venduta a circa 680 euro a tonnellata, richiede oggi infatti circa 750 euro di soli costi energetici, al netto degli importanti investimenti effettuati dal gruppo negli ultimi anni che consentono a Pro-Gest di avere un parco macchine all’avanguardia e stabilimenti allo stato dell’arte.
«È un momento di straordinaria e drammatica criticità - afferma Francesco Zago, amministratore delegato del gruppo Pro-Gest - che vogliamo superare quanto prima. Stiamo monitorando da vicino la situazione della guerra e siamo profondamente addolorati per il popolo ucraino, auspicando una soluzione immediata del conflitto armato. Anche a causa di queste gravi tensioni, il prezzo del gas naturale oggi è di oltre dieci volte superiore rispetto a dodici mesi fa ed è triplicato in poco più di una settimana. Ci auguriamo sinceramente di poter riprendere la produzione non appena le condizioni lo consentiranno e chiediamo alle istituzioni di intervenire per salvaguardare interi comparti produttivi, messi oggi fuori mercato da un aumento incontrollato dei costi.»
Per il momento nessuna sospensione riguarderà, invece, gli impianti del gruppo destinati alla produzione degli imballaggi.