TOLENTINO - Appartamenti per i terremotati in sostituzione delle Sae: ne saranno consegnati otto a novembre in contrada Pace, dove i lavori al nuovo palazzo sono da poco terminati. Si tratta delle strutture che la precedente amministrazione, guidata da Giuseppe Pezzanesi, aveva deciso di realizzare al posto delle soluzioni abitative di emergenza. Una scelta che aveva diviso il Consiglio comunale e l’opinione pubblica, tanto che l’attuale maggioranza, con l’assessore alla Ricostruzione Flavia Giombetti, annuncia che non sarà prevista nessuna inaugurazione, come fatto anche per gli altri otto alloggi consegnati a fine agosto nella stessa zona.
«Le chiavi di questi appartamenti – afferma - vengono date a sei anni dal sisma: ci dovremmo vergognare». Facendo il punto della situazione sulle abitazioni ancora da consegnare: ne mancano ancora 80, di cui 32 in contrada Pace e 48 in piazzale Battaglia. Riguardo l’area residenziale di contrada Pace, è stata indetta una nuova gara di appalto per procedere alla sistemazione del piazzale, dove ci sono anche gli allacci degli impianti, della fognatura e dell’energia elettrica: la precedente gara era andata deserta. Un ulteriore motivo di ritardo nella consegna degli appartamenti alle famiglie che hanno perso l’abitazione a causa del sisma del 2016.
Chiudere i container
Nel frattempo l’amministrazione comunale sta lavorando affinché vengano chiusi i container: i moduli abitativi di emergenza che si trovano in contrada Cristoforo Colombo.
La ricognizione
È stato dato mandato agli uffici competenti per una ricognizione puntuale e documentata degli aventi titolo a beneficiare delle attuali misure di sostegno relative al sisma. Ulteriore mandato, inoltre, per la definizione di procedure, atti e tempi necessari al perseguimento di quanto previsto nel più breve tempo possibile e comunque entro il prossimo 31 dicembre, anche per l’individuazione di modalità alternative per la gestione della fase emergenziale. Riguardo gli alloggi sostitutivi delle Sae, per ora sono stati consegnati i 45 appartamenti di Borgo Rancia, 16 in via 8 Marzo, 8 in piazzale Battaglia e 8 alloggi in contrada Pace per i quali appunto l’assessore Giombetti e la giunta non hanno voluto nessun taglio del nastro.