Tolentino, spilla 6mila euro a sordomuta:
un'intera famiglia finisce a processo

Tolentino, spilla 6mila euro a sordomuta: un'intera famiglia finisce a processo
di Benedetta Lombo
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Giovedì 24 Gennaio 2019, 03:55
TOLENTINO - Conosce una donna in treno, ci diventa amica, poi le spilla 6.000 euro in cinque mesi facendole acquistare iPhone, Tv, Play station e altro ancora. È accusata di circonvenzione di incapace consumata e tentata una tolentinate di 55 anni. Con lei, per l’ipotesi consumata, sono imputati anche il figlio di 24 anni e l’ex marito 55enne. La vittima è una donna di San Severino sordomuta sottoposta ad amministrazione di sostegno, che lavora come dipendente statale.
  
La donna, che si è costituita parte civile con l’avvocato Marco Massei, avrebbe conosciuto l’imputata sul treno mentre andava al lavoro. Piano piano le due donne sarebbero entrate in confidenza e a quel punto la 55enne avrebbe approfittato della nuova “amica” per fare un po’ di acquisti. Da novembre 2015 ad aprile 2016 avrebbe indotto la settempedana a chiedere ed ottenere da una finanziaria e da una banca due prestiti, di cui uno da 10.000 euro, chiedere e ottenere una carta privativa finalizzata da 3.100 euro e contrarre pure un debito di 70 euro con una lavanderia. Con una carta di credito la dipendente statale aveva comprato tre iPhone 6S, una Tv led Sony Bravia, una Play station 4, alcuni videogiochi e una reflex Canon. Il tutto per una spesa complessiva di 5.800 euro. La tolentinate avrebbe anche convinto la donna a chiedere un finanziamento alle Poste, ma l’agenzia di Tolentino l’avrebbe negato (di qui la contestazione di tentata circonvenzione di incapace).
 
Di quanto stava avvenendo se n’è accorto l’amministratore di sostegno solo quando sono iniziate ad arrivare le richieste di pagamento delle rate. A quel punto è scattata la denuncia. Nel procedimento sono finiti anche il figlio dell’imputata e l’ex marito perché in uno degli iPhone 6S era inserita una Sim in uso a un familiare e intestata al 55enne. Ieri il gup Giovanni Manzoni ha rinviato l’udienza all’8 maggio. Gli imputati, difesi dagli avvocati Anna Quercetti, Stefano Nascimbeni e Gianfranco Formica, rigettano ogni addebito.
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