Si riserva tutta la “Casa di Silvia”
per chiedere la mano di Francesca

Si riserva tutta la “Casa di Silvia” per chiedere la mano di Francesca
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Venerdì 7 Dicembre 2018, 04:35
MACERATA - Non sappiamo se, in segno d’amore, emozionato, abbia declamato i versi del canto alla sua fidanzata. Di certo c’è la dichiarazione con la quale il giovane Enrico ha chiesto in sposa la sua Francesca all’interno della “Casa di Silvia”, a Recanati. Originario della vicina Loreto, Enrico Astuti ha chiesto la mano alla sua fidanzata, Francesca Righi, di Milano, città dove vivono entrambi, all’interno della residenza della donna che, al secolo, si chiamava Teresa Fattorini. Fanciulla alla quale il poeta Leopardi ha dedicato una delle liriche forse più celebri al mondo: “A Silvia”.

 

A rivelarlo è stata la pagina Facebook di “Casa Leopardi”: «Qualche settimana fa ci è arrivata una richiesta insolita: un ragazzo voleva prenotare tutti i biglietti dell’ultimo turno di visita alla casa di Silvia», si legge in un post divenuto subito “virale” tra condivisioni, commenti e “mi piace”. «Incuriositi ne abbiamo chiesto il motivo e lui, ci ha risposto così: “Voglio chiedere alla mia fidanzata di sposarmi e la casa di Silvia è il luogo perfetto!».
La casa di Teresa si trova al primo piano delle scuderie Leopardi. L’edificio, restaurato e aperto al pubblico nel 2017, fu fatto costruire da Monaldo nel 1796. Originariamente al piano terra ospitava cavalli e carrozze e nei piani superiori dava alloggio ai dipendenti della famiglia. Leopardi cominciò a sentire affetto per ”Silvia” nel maggio del 1818, quando seppe che era condannata a una fine precoce. La donna morì infatti il 30 settembre dello stesso anno e Giacomo la immortalò nella famosa poesia scritta a Pisa dieci anni dopo. Nei giorni precedenti la riapertura, il 16 luglio dello scorso anno, a pochi mesi dal sisma del Centro Italia e dopo sei mesi di lavoro per il restauro, sia la contessa Olimpia che il conte Vanni descrivevano l’evento come «un segnale di rinascita» dal terremoto, affinché la cultura non rimanesse «sotto le macerie».
Il rilancio
Una visione che ha dato risultati concreti che si possono verificare in termini di rilancio turistico regionale. Il nuovo itinerario di visita offre ai visitatori una prospettiva insolita e del tutto inedita: non più Giacomo che guarda “Silvia”, ma il poeta visto attraverso gli occhi della giovane. La residenza è visitabile dal venerdì alla domenica e nei giorni festivi con orario 9.30-12.30 e 14-17 (al costo di 3 euro), mentre negli altri giorni è aperta solo su prenotazione per gruppi e scolaresche di almeno 20 persone.

L’attenzione su “Casa Leopardi” è sempre alta, ma se non è difficile incontrare coppie di sposi alle prese con le foto di rito all’interno del Colle dell’Infinito, mai era giunta una richiesta simile a quella di Enrico. Dopo aver ricevuto il contatto via mail gli operatori hanno subito informato la famiglia Leopardi.

Sorpresa e rallegrata da tale desiderio, la contessa Olimpia ha deciso di omaggiare i due giovani della visita alla residenza, luogo evocativo e simbolo d’amore per eccellenza, come buon auspicio in vista delle prossime nozze. «La richiesta di Enrico ci ha emozionati e siamo stati felici di aprire a questi innamorati le porte della casa di Silvia per un momento così importante – ha confermato la contessa –, è stato il nostro regalo di nozze: Silvia custodisce il sogno dell’amore, lo immagina e lo ama di per sé come faceva Giacomo e come fanno, da sempre, tutti i giovani (e non!). La sua casa è il luogo in cui esprimere desideri - ha aggiunto -, promettersi reciprocamente felicità e coltivare le proprie speranze e sogni». Come sia andata è facile intuirlo dalla foto scattata all’interno dell’abitazione. Il “sì” non si è fatto attendere con i migliori auguri «di una buona vita insieme» da parte anche di Giacomo. 
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