Sentenza in ritardo, chiesto
il processo per un giudice

Sandro Giustozzi
Sandro Giustozzi
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Domenica 9 Marzo 2014, 04:36 - Ultimo aggiornamento: 11 Marzo, 21:16
CORRIDONIA - Imprenditore mette nei guai un giudice per una sentenza depositata in ritardo. La vicenda nasce dal furto di una ruspa di propriet dell’uomo, titolare di un’azienda edile a Corridonia. Il mezzo, quando venne rubato, si trovava a Montecosaro. Immediatamente il fatto venne denunciato ai carabinieri e le indagini dei militari dell’Arma, dopo diversi mesi, portarono al rinvenimento della ruspa - il cui valore commerciale si aggira intorno ai quarantamila euro - a Sulmona, in provincia di L’Aquila. Era depositata nel cortile di un albergo e il proprietario della struttura ricettiva finì sul banco degli imputati con l’accusa di ricettazione. L’imprenditore di Corridonia decise di costituirsi parte civile con l’avvocato Sandro Giustozzi, suo legale di fiducia. Il processo (ci furono diverse udienze e vennero sentiti i testimoni indicati dalle parti) si concluse con la sentenza di assoluzione nei confronti dell’imputato, emessa da parte di un giudice onorario del Tribunale di Sulmona. Quest’ultimo chiese 80 giorni di tempo per il deposito della motivazione, che venne però effettuato solo a distanza di sei mesi dal termine indicato.



A quel punto l’avvocato Giustozzi, stigmatizzando quanto accaduto, presentò un esposto alla magistratura. E la vicenda finì all’attenzione della Procura di Campobasso (competente per le indagini che vedono coinvolti giudici e Pm in servizio in Abruzzo). Il resto è storia recente. Il magistrato titolare dell’inchiesta ha chiesto il rinvio a giudizio del giudice, contestandogli il reato di rifiuto di atti d’ufficio.



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