San Severino, torna il capolavoro
del Pinturicchio in mostra a Torino

Il quadro del Pinturicchio in mostra a Torino
Il quadro del Pinturicchio in mostra a Torino
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Mercoledì 3 Febbraio 2016, 13:36
SAN SEVERINO - Ha fatto “ritorno” a San Severino ed è di nuovo esposta nelle sale della pinacoteca civica “Padre Tacchi Venturi”, la “Madonna della Pace”, il capolavoro di Bernardino di Betto, detto il Pintoricchio (o Pinturicchio), realizzato dal pittore umbro per il Duomo Antico nel 1489. Di  proprietà del Capitolo della concattedrale di San Severino, il dipinto è stato esposto, insieme a diversi tesori, alla mostra “Raffaello. Il sole delle arti” ospitata in questi mesi nella Reggia di Venaria di Torino e visitata da ben centosessantamila persone. Complessa la movimentazione del quadro che ha richiesto l’intervento di numerosi esperti che hanno utilizzato addirittura un’apposita teca climatizzata per le delicatissime operazioni di trasporto. La teca che ha accolto il capolavoro ha replicato l’aspetto generale della cornice ove il dipinto da anni è conservato. A seguire tutte le fasi del trasferimento è stato il direttore dell’Ufficio beni culturali dell’Arcidiocesi di Camerino San Severino, l'architetto Luca Maria Cristini.
“Il climaframe che ha custodito il capolavoro - spiega lo stesso architetto Cristini – è stato realizzato appositamente dalla ditta Artería di Firenze e ora che la mostra dedicata a Raffaello si è conclusa, resterà in dotazione della “Madonna della Pace” per assicurarle una ancor migliore conservazione nell’avvenire seppure l’opera sia stata di recente sottoposta a restauri”.
Nel 2009 l’Arcidiocesi e il Comune, ente che ne ha la custodia, hanno operato una serie di interventi di manutenzione del dipinto che oggi si presenta, appunto, in un perfetto stato di conservazione. Prima del suo rientro a San Severino gli operai dell’ufficio Manutenzioni hanno predisposto nuovi ancoraggi alla parete che è tornata ad accogliere il quadro, ora protetto da un nuovo vetro antiriflesso.
La “Madonna della Pace” è stato uno dei capolavori più preziosi ospitati alla mostra “Raffaello. Il sole delle arti” tanto da essere presentata ai visitatori nella seconda sala del percorso, quella dedicata a “L’apprendistato di Raffaello tra Urbino e l’Umbria”. 
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