San Severini, il sì di Andrea e Monia all’hospice: «Godete della bellezza della vita»

Il sì di Andrea e Monia all hospice: «Godete della bellezza della vita»
Il sì di Andrea e Monia all’hospice: «Godete della bellezza della vita»
di Giulia Sancricca
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Mercoledì 15 Marzo 2023, 01:20 - Ultimo aggiornamento: 16 Marzo, 15:24

SAN SEVERINO -  Andrea e Monia hanno detto sì. Lo hanno fatto all’hospice di San Severino, dove lui è ricoverato dallo scorso 2 gennaio a causa di un tumore. Ma il desiderio di mettere un sigillo sul loro amore è stato più forte della malattia. Quell’unione che dura da quattro anni ha sentito il bisogno di essere consacrata. Perché forse è vero che - come canta Elisa - conta quel che rimane. Pochi fronzoli per la festa di Andrea Merlini, maceratese di 51 anni dipendente di Unimc, e Monia Ripari, insegnante 47enne di Tolentino.

 

Una camera d’ospedale, camicia bianca e cravatta lui, disteso sul letto da cui non riesce ad alzarsi; abito bianco con un cinta d’argento lei, che l’accessorio più bello lo indossa sul viso: il sorriso di chi è innamorato. È ciò che rimane. È l’essenziale.

Semplice, ma con un messaggio immenso: «Cogliete l’attimo, non aspettate di fare ciò che volete. E fatelo con la fede nel cuore». Questo i due sposi hanno voluto dire a loro stessi e hanno voluto diffondere agli altri. Perché quella tempesta da cui sono stati travolti a settembre scorso, al ritorno da una vacanza, quando Andrea ha scoperto di avere un tumore, non li ha fiaccati. Anzi. Ha acceso una luce. La luce della speranza, dell’amore, della voglia di stare insieme non nonostante tutto, ma proprio per quel tutto. «A dicembre Andrea era ricoverato in ospedale - racconta Monia -. Mi ha chiamato nel cuore della notte e mi ha detto “Vuoi sposarmi?”. Non ho esitato un momento e ho risposto di sì. Ne avevamo parlato, ma senza dare importanza al tempo. Poi Andrea ha avuto una grande conversione in questo momento così difficile: ci siamo uniti tanto attraverso la fede e abbiamo sentito il bisogno di restare uniti sotto un amore più grande. Abbiamo compreso che da soli non si può andare avanti». 

I preparativi
 

Andrea e Monia si sono resi conto del valore che l’uno rappresenta per l’altra. Così nelle ultime due settimane sono iniziati i preparativi per il loro grande giorno. Lui nel suo letto d’ospedale, lei divisa tra i bambini della scuola dell’infanzia dove insegna e l’amore della sua vita, da cui corre ogni volta che esce dal lavoro. 

«Ci hanno aiutato in tanti a preparare questo giorno (la coppia si è sposata domenica scorsa, ndr). Innanzitutto don Gianni, parroco di San Catervo di Tolentino, che ci ha sposati, e il vescovo di Macerata Nazzareno Marconi che ci ha permesso di celebrare il matrimonio all’hospice». Nella stanza della struttura sanitaria settempedana solo Andrea e Monia, il sacerdote e i testimoni. Tutti gli altri, amici e parenti, collegati su Zoom dalla sala riunioni dell’hospice. Non è mancato il buffet per tutti gli invitati. I due sposi hanno tagliato la torta in camera mentre gli applausi, carichi di gioia e commozione, risuonavano tra gli amici e i parenti. Il giorno del matrimonio è uno dei giorni che restano indelebili nella vita di ognuno. Così anche quelli dei preparativi. 

Le emozioni


«Questi giorni sono stati pieni di emozione - aggiunge Monia -. Sono state settimane emozionanti, c’è stata una carica grandissima. Nonostante Andrea abbia avuto qualche giorno di febbre abbiamo guardato avanti, a questo momento». E ora resta l’amore. La voglia di stare insieme. Il bisogno di sostenersi a vicenda. E l’insegnamento di chi li guarda e non può che provare ammirazione. «I messaggi che vorremmo dare sono tanti. Soprattutto quello di vivere intensamente la bellezza della vita. Io l’ho sempre amata molto - confida Monia - ma ora l’ho scoperta ancora di più. Vorremmo che tutti godessero della bellezza della vita, che c’è anche nella sofferenza. Questo noi lo abbiamo compreso insieme e grazie alla preghiera».

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