SAN SEVERINO - Era lo scorso 28 agosto quando i carabinieri di Tolentino accorsero a Castello di San Severino dopo la segnalazione di un pestaggio in strada. Trovarono un ragazzo sanguinante, preso a calci, pugni e colpi di spranga in testa. Dopo le indagini i militari hanno inquadrato l'episodio come una trappola per un regolamento di conti nell'ambito dello spaccio, denunciando tre ragazzi. Per due di loro sono stati disposti i domiciliari con braccialetto elettronico, per il terzo l'obbligo di firma.
Il 28 agosto alcuni cittadini hanno segnalato alla centrale operativa della Compagnia di Tolentino che in località Castello, a San Severino Marche, alcuni giovani, avevano avvicinato un coetaneo e lo avevano picchiato selvaggiamente. L’immediato intervento dei militari della Stazione di San Severino Marche, supportati dalle pattuglie dell’Aliquota Radiomobile e delle stazioni di San Ginesio e Penna San Giovanni, ha consentito di ricostruire l’accaduto: i giovani, provenienti da diverse direzioni si erano radunati rapidamente, avevano raggiunto il coetaneo e, dopo averlo colpito con una spranga di ferro sulla testa, lo avevano preso a calci e pugni. Vistisi scoperti da alcuni passanti si erano allontanati, dopo avergli sottratto tutto ciò che aveva. A questo punto il giovane, ferito e sanguinante alla testa, se ne era andato in direzione opposta. Le immediate ricerche hanno permesso di rintracciare la vittima, che si trovava ancora in paese ferito e con i vestiti sporchi di sangue. Il ragazzo è stato subito assistito e sottoposto a cure mediche all' ospedale.
Le rapide e incalzanti indagini hanno fatto concentrare i sospetti dei militari su taluni ragazzi del posto, già noti alle forze dell’ordine, che sono stati immediatamente rintracciati e sottoposti a perquisizione.
Le operazioni di perquisizione personale e domiciliare hanno consentito di sottoporre a sequestro tutti gli oggetti sottratti al giovane nel corso della rapina, oltre a un modico quantitativo di droga, un proiettile, un coltello a serramanico e il manganello in metallo telescopico utilizzato per picchiare la vittima.
Le successive indagini, condotte dai militari della Stazione di San Severino Marche sotto la direzione della Procura della Repubblica di Macerata, hanno consentito di delineare il ruolo ricoperto da ciascuno degli aggressori nel corso del pestaggio, individuando le responsabilità di ciascun partecipante, grazie alle testimonianze acquisite e all’analisi delle immagini estrapolate dal sistema di videosorveglianza del comune, messe a disposizione dalla polizia municipale. È così emerso che l’aggressione non era nata in modo estemporaneo, ma era stata organizzata e studiata a tavolino: alla vittima infatti era stato dato appuntamento con una scusa nella zona; gli aggressori avevano già pianificato di impartire una lezione all’ignaro ragazzo, reo di non aver rispettato pregressi accordi per la cessione di sostanze stupefacenti. I militari hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria i tre giovani per il reato di rapina, con le aggravanti di aver commesso il fatto con l’utilizzo di un’arma impropria e in più persone riunite.
A fronte della ricostruzione relazionata dai militari, il Pubblico Ministero procedente, dott.ssa Rosanna Buccini, sotto il coordinamento del Procuratore Capo Claudio Rastrelli, ha chiesto al Gip del Tribunale di Macerata, Dottor Domenico Potetti, l’emissione di misure cautelari a carico dei tre ragazzi.
L’Autorità Giudiziaria, a distanza di pochissimi giorni dal fatto-reato, ha emesso l’ordinanza, con cui ha disposto la misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico nei confronti di due indagati mentre per il terzo ha stabilito l’obbligo di firma, misure eseguite dai Carabinieri di San Severino Marche in collaborazione con i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Tolentino.
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