Gli studenti dell'istituto tecnico biologico Divini in piazza per la ricostruzione della scuola

Gli studenti dell'istituto tecnico biologico Divini in piazza per la ricostruzione della scuola
Gli studenti dell'istituto tecnico biologico Divini in piazza per la ricostruzione della scuola
di Daniel Fermanelli
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Sabato 12 Marzo 2022, 08:15

SAN SEVERINO  - Il grido di una piazza che scandisce le parole scritte, nero su bianco, sul grande striscione appeso al palco dove si legge “Divini ma non divisi” e, insieme, il silenzio assordante di centinaia di ragazzi che fermano il tempo per un lungo minuto per dire, con altrettanta forza, no alla guerra in Ucraina.

È durata un paio d’ore l’iniziativa pacifica che gli studenti dell’Istituto tecnico tecnologico statale hanno tenuto ieri mattina in piazza Del Popolo per manifestare la propria contrarietà contro i ritardi che stanno da tempo interessando la ricostruzione dello storico edificio di viale Mazzini, abbattuto dopo le scosse di terremoto dell’ottobre 2016 e ancora in attesa di essere ricostruito. 


Sul palco, a guardare in volto un fiume di ragazzi pronti a difendere zaino in spalla un “diritto costituzionalmente riconosciuto”, il primo cittadino Rosa Piermattei, il dirigente scolastico, Sandro Luciani, i rappresentanti del personale della scuola, il presidente del Consiglio d’istituto, i delegati del Comitato degli studenti. «Siete sempre stati al mio fianco e vicini all’amministrazione e ci avete dato la forza di andare avanti e di lottare – ha esordito Piermattei –.

So che state facendo tutto questo per voi e per chi verrà dopo di voi. Lo state facendo con uno sguardo rivolto al futuro. Io lotterò sempre insieme a voi. Vedervi così tanti oggi qui mi fa venire voglia di dirvi una sola cosa: semplicemente grazie. Per noi il Divini è il futuro. Per la nostra comunità questa scuola rappresenta, da sempre, il domani. Poco prima di venire qui è iniziata l’ennesima riunione che ha fatto sedere di nuovo intorno a un tavolo gli attori principali della ricostruzione della nuova scuola. Non posso darvi una data certa ma posso assicurarvi che porteremo a termine questi lavori». Durante il proprio intervento il sindaco ha anche portato i saluti del presidente della Provincia, Sandro Parcaroli, ex studente del Divini che oggi rappresenta l’ente proprietario dell’edificio scolastico superiore.

«A sei anni dal terremoto non si riesce ancora a concretizzare l’ingresso degli alunni nell’edificio scolastico – si è fatta sentire la voce del dirigente scolastico Luciani -. Questa è una limitazione del diritto alla istruzione, è una limitazione al grosso sforzo che lo Stato fa per metterci a disposizione degli ambienti scolastici adeguati. Purtroppo la burocrazia e una serie di impedimenti giuridici e amministrativi, portano ogni anno alla delusione che segue alla promessa di poter entrare nel nuovo edificio», ha poi aggiunto il preside le cui parole sono state seguite dal referente del Consiglio d’istituto: «Speriamo di avere in tempi brevi la nostra scuola. È questa l’unica speranza che ad oggi abbiamo».

«Questa nostra manifestazione – hanno poi ricordato i rappresentanti del Comitato studentesco - intende far risollevare la speranza in tutti noi, una speranza che ormai un po’ si è spenta». 
La protesta di piazza si è fermata solo per permettere a tutti di osservare un minuto di silenzio in ricordo delle vittime della guerra in Ucraina cui i ragazzi hanno voluto dedicare la seconda parte del loro ritrovo con altri brani e interventi. La fine della manifestazione sulle note di “Guerriero” di Marco Mengoni. Il testo della canzone è stato accompagnato da un messaggio rivolto dalla piazza dei San Severino ai ragazzi ucraini in fuga dalla guerra: «Siamo tutti dalla vostra parte».

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