Casa di riposo choc, due morti e 61 positivi. L'appello del sindaco: «Aiutateci»

Il sindaco Piermattei all'ingresso della casa di riposo
Il sindaco Piermattei all'ingresso della casa di riposo
di Alessandra Bastarè
3 Minuti di Lettura
Venerdì 20 Novembre 2020, 03:55

SAN SEVERINO - Aumentano i contagi nella casa di riposo Lazzarelli di San Severino, dove purtroppo si sono registrati anche due decessi. A lanciare l’allarme è il primo cittadino Rosa Piermattei. «La situazione all’interno della struttura è gravissima, con 61 pazienti positivi su 85 ospiti totali. Stiamo chiedendo aiuto da giorni per il semplice fatto che stiamo vivendo un inferno – è l’appello disperato che torna a lanciare il primo cittadino –. Più della metà del personale dell’Asp risulta contagiato: su 26 tra infermiere e operatrici socio sanitarie ben 15 sono positive e due malate. Nonostante l’Usca e l’Asur ci stiano dando una mano tutto questo non è sufficiente».

LEGGI ANCHE:

Coronavirus, dopo il 3 dicembre bar e ristoranti aperti anche di sera ma a Natale nuova stretta

 
 
Mentre aumentano i contagi tra gli anziani ospiti e gli operatori sanitari ieri si sono registrati i primi due decessi nella struttura settempedana: si tratta di un uomo di 77 anni e di una donna di 98 anni; entrambi avevano delle patologie pregresse. «Dal 3 novembre sto chiedendo l’intervento delle forze militari anche per via delle difficoltà che presenta la struttura che è disposta su quattro piani e dove vanno allestiti i percorsi sporco e pulito – ha proseguito il sindaco di San Severino -. Senza personale e medici non si riesce davvero a fare nulla».

«Adesso noi vogliamo fare di tutto - continua il primo cittadino - per far sì che i 17 anziani ospiti ancora negativi rimangano tali e non possiamo far sentire i degenti dimenticati e abbandonati.

Abbiamo già chiesto aiuto e siamo intervenuti con la Croce Rossa Italiana e la Protezione civile locale per spostare letti e malati ma non ce la facciamo veramente più. Gli anziani sono il nostro passato, hanno costruito l’Italia, hanno lottato per noi e noi non possiamo abbandonarli».

Nelle altre strutture dove sono presenti focolai di Covid-19 tra gli anziani ospiti – casa di riposo Villa Cozza di Macerata e quelle di Loro Piceno e Mogliano delocalizzate a Urbisaglia a seguito del sisma – oggi è il terzo giorno con la presenza dei medici militari che sono arrivati nel pomeriggio di martedì. «Avevamo chiesto a inizio novembre l’ausilio delle forze militari per un’assistenza sanitaria aggiuntiva agli anziani delle Rsa in questo difficile momento causato dall’emergenza e l’Aeronautica italiana ha prontamente risposto – aveva commentato alcuni giorni fa l’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini -. Hanno preso servizio due medici e quattro infermieri. Il loro aiuto – aveva aggiunto l’assessore - è fondamentale per queste persone e per la nostra regione. Seguiamo costantemente e con particolare attenzione l’evolversi della situazione, consapevoli che qui risiedono le persone attualmente più fragili a cui dobbiamo molto del nostro progresso e della qualità di vita di cui possiamo godere ora, a loro dobbiamo riconoscenza e massima cura per l’apporto che hanno dato alla comunità». 

È partita la gara di solidarietà tra Comuni del Maceratese in questo difficile momento di emergenza; l’altro ieri il sindaco di Camerino Sandro Sborgia e il sindaco di Potenza Picena Noemi Tartabini hanno donato mascherine alla casa di riposo Lazzarelli di San Severino. Anche aziende private nei giorni precedenti avevano donato materiale sanitario al Comune.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA