SAN GINESIO - No alla chiusura degli sportelli bancari nei comuni montani: lo chiedono i sindaci dei quindici comuni dell’Unione montana dei Monti Azzurri di San Ginesio, insieme al presidente Giampiero Feliciotti, in una lettera al ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, al ministro per gli affari regionali e comuni montani Roberto Calderoli, al presidente della Regione Francesco Acquaroli. La mozione è stata proposta in Consiglio regionale, che l’ha approvata lo scorso 7 marzo, a sostegno delle ragioni degli amministratori locali.
«Il consiglio dei sindaci dell’Unione Montana dei Monti Azzurri di San Ginesio, fortemente arrabbiato per le false enunciazioni di investimenti sui borghi, esprime un forte urlo contro il depauperamento che invece si sta verificando con la perdita dei servizi essenziali - si legge nella lettera - mancano i medici di base, uffici postali a singhiozzo, scuole sempre in difficoltà ed ora chiusura di quasi tutti gli sportelli bancari con qualche sporadico sportello automatico per una popolazione che in media ha superato i 75 anni: non è possibile né giusto riempirsi la bocca con i borghi e spogliarli nel contempo dei servizi essenziali».
Feliciotti ed i sindaci invitano i cittadini ad affidarsi a banche del territorio, lanciano un appello al mondo politico: «Invitiamo i cittadini a recuperare rapporti e affidarsi solo ad istituti con sede sul territorio per avere certezza dei loro risparmi ed avere la possibilità ultima di interloquire con persone che possono decidere e non li abbandoneranno.
L’azione amministrativa a tutela dei servizi nel territorio montano, si è spinta sino a coinvolgere tutte le forze politiche regionali, come recita la lettera: «Vogliamo promuovere una vera campagna d’ascolto che vedrà protagoniste le nostre amministrazioni comunali in quanto conoscono le reali necessità e lottano ogni giorno per evitare la chiusura o il depotenziamento di servizi essenziali come le scuole, i medici di base, i presidi sanitari ormai dislocati in aree interne difficilmente raggiungibili da un’utenza anziana».