MACERATA - Aveva acquistato in un negozio di compravendita di preziosi un anello per la futura moglie, lei lo aveva rifiutato e lui aveva tentato di rivenderlo all’oreficeria dove era stato rubato. Ora il promesso sposo deve rispondere di ricettazione. Ieri il giovane, un ex istruttore di sub di 33 anni di origine egiziana, è stato sentito in aula dal giudice Ilaria Maupoil e dal Pm Francesca D'Arienzo.
Il fatto risale a giugno del 2011. Il giovane, difeso dall'avvocato Giorgio Di Tomassi, ha raccontato che in quel periodo avrebbe voluto sposarsi con una egiziana. Come da tradizione, aveva acquistato per lei dei gioielli tra cui un anello in oro bianco con rubino. Una volta in Egitto però, la giovane avrebbe rifiutato l’anello.
Secondo l'uso locale, l'unico oro di valore è quello giallo. Così, lui, tornato a Macerata (dove risiede da una decina d'anni), si era recato alla gioielleria Ortolani (sull'anello c'era la targa della gioielleria). Avrebbe voluto rivendere l'anello e prenderne uno d'oro giallo ma il gioielliere, accortosi che gli era stato rubato qualche tempo prima insieme ad altri preziosi, lo aveva denunciato. Ieri il giovane ha raccontato anche che quando i carabinieri lo contattarono, lui si offrì di andare al negozio dove aveva acquistato l'anello con microfono e telecamera nascosta, in stile "Le Iene", per dimostrare la propria innocenza.
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Rivende all'orafo l'anello rubato
Giovane finisce sotto processo
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Venerdì 14 Marzo 2014, 07:45 - Ultimo aggiornamento:
17 Marzo, 15:13
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