Aggressione choc a un recanatese, in tre denunciati grazie alle spycam

Aggressione choc a un recanatese, in tre denunciati grazie alle spycam
Aggressione choc a un recanatese, in tre denunciati grazie alle spycam
di Benedetta Lombo
3 Minuti di Lettura
Giovedì 21 Settembre 2023, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 15:15

RECANATI Chiede una cartina per sigarette, nasce una discussione che degenera in brutale aggressione: 25enne recanatese finisce in ospedale con il naso fratturato, trauma cranico, lesioni alla tibia ed ecchimosi. Per i tre presunti aggressori, uno dei quali aveva mostrato anche un tesserino simile a quello degli appartenenti alle forze dell’ordine, scatta la denuncia: si tratta di un 45enne incensurato, un 35enne già noto alle forze dell’ordine e un 30enne incensurato. 

 

L’aggressione risale alla notte tra il 7 e l’8 luglio scorsi.

Verso le ore 3 il 25enne era stato brutalmente aggredito in località Colle Ascarano di San Ginesio, dove si era recato con un amico per assistere ad un evento musicale. Per la banale richiesta di una cartina di sigarette in tre lo avevano colpito più volte facendo finire il giovane all’ospedale di Civitanova (la prognosi fu di 30 giorni). La vittima denunciò l’aggressione subita e i carabinieri della stazione di San Ginesio avviarono subito le indagini.

Dai filmati delle telecamere comunali presenti nel parco e grazie alle testimonianze raccolte i militari sono risaliti alla targa dell’auto usata dagli aggressori, poi grazie all’ausilio informativo delle Stazioni limitrofe, anche dell’Ascolano, è stato possibile risalire all’identità dei presunti aggressori, riconosciuti anche da vittima e testimoni a seguito di individuazione fotografica. La settimana scorsa i carabinieri hanno eseguito una perquisizione personale e locale a Penna San Giovanni e Castel di Lama per ottenere ulteriori riscontri a carico dei tre indagati e durante le operazioni eseguite dai carabinieri di San Ginesio, del Nor di Tolentino e della Stazione di Penna San Giovanni, è stato trovato un portafoglio con distintivo metallico riportante la scritta Guardia Particolare Giurata – Incaricato Pubblico Servizio (oltre a una piastra metallica sulla cui superficie era stampata la dicitura “Guardie Giurate” con clip da cintura) verosimilmente mostrato nel corso della discussione di luglio.

L’uomo possedeva anche un distintivo omerale con la scritta “Polizia Giudiziaria”, un paio di manette senza matricola e 797 cartucce, 41 bossoli e 4 caricatori per arma lunga modificati, illegalmente detenuti. Sempre a casa del 45enne che, per un breve periodo aveva effettivamente svolto l’incarico di guardia giurata per una ditta privata, sono stati trovati e sottoposti a sequestro, anche capi di abbigliamento con particolari collimanti con quelli indossati la notte dell’aggressione. 

Oltre che di lesioni aggravate dovrà rispondere anche della detenzione di armi e munizioni non denunciate, di detenzione abusiva di segni distintivi della Forze di Polizia e del possesso di un quantitativo di marijuana per uso personale, per il quale è stato segnalato come assuntore alla Prefettura di Macerata. Ulteriori capi di abbigliamento indossati la notte dell’8 luglio sono stati sequestrati nelle abitazioni del 35enne e del 30enne.

© RIPRODUZIONE RISERVATA