Assemblea alla iGuzzini: «Solidarietà o cassa integrazione per scongiurare i licenziamenti»

L'azienda iGuzzini a Sambucheto di Recanati
L'azienda iGuzzini a Sambucheto di Recanati
di Luca Patrassi
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Mercoledì 6 Ottobre 2021, 05:55

RECANATI - Una giornata, quella di ieri, dedicata all’assemblea dei dipendenti della iGuzzini Illuminazione per discutere la situazione e la posizione da tenere a partire dal prossimo incontro con la direzione aziendale fissato per domani. Sul tavolo la procedura avviata dal gruppo svedese Fagerhult, che ha assorbito nel 2019 la Guzzini Illuminazione, per il licenziamento di 103 addetti dello stabilimento recanatese. Oltre settecento i dipendenti chiamati a partecipare all’assemblea di ieri e, per favorire la presenza di tutti e il rispetto del protocollo anti Covid, l’assemblea si è articolata in due turni, il primo al mattino e il secondo nel pomeriggio. 

 
I sindacati hanno presentato la piattaforma rivendicativa, dalla posizione netta della Cgil che ha chiesto la revoca delle procedure di licenziamento prima di intavolare qualunque trattativa, a quella degli altri più disponibili a discutere altre forme di interventi (solidarietà, cassa integrazione speciale) in attesa di tempi migliori.

Giuliano Caracini è il delegato provinciale di settore per la Cisl: «Assemblee molto partecipate, mai avuto una partecipazione così numerosa nelle precedenti assemblee e questo era ovviamente nel aspettative stante la delicatezza del momento. Il mandato che ci è stato dato dai lavoratori è quello di andare a proporre alternative ai licenziamenti che siano il ricorso a una cassa integrazione straordinaria o alla solidarietà e comunque rimanere al tavolo della trattativa per capire come l’azienda vuole andare avanti. C’è preoccupazione tra i lavoratori, non può essere diversamente. Presenziare il tavolo di discussione con l’azienda, giovedì avremo il responso aziendale. Come sindacati siamo compatti, dobbiamo essere uniti per affrontare questa situazione, c’è la volontà di proseguire in un percorso che sia il più unitario possibile. Abbiamo affrontato anche il discorso della Cassa integrazione ordinaria, fino a dicembre l’azienda la utilizzerà facendo maturare i ratei di ferie, permessi e tredicesima mensilità».

Sulla stessa lunghezza d’onda, a conferma dell’unità di intenti dei sindacati, il rappresentante della Cgil Marco Bracalente: «Il mandato dell’assemblea è chiaro: chiedere all’azienda il ricorso ad ammortizzatori sociali, misure alternative al licenziamento - dice - e da questo punto confrontarsi su come affrontare la situazione.

Tra i lavoratori c’è consapevolezza del momento difficile, ma anche che l’azienda ha in sé forze e professionalità per rispondere alle difficoltà. Vedremo domani gli sviluppi del confronto e poi ritorneremo subito dai lavoratori per illustrare lo stato delle cose».

Ora dunque i fari sono puntati sull’incontro di domani, con inizio fissato nel pomeriggio, nella sede di Macerata di Confindustria: vi prenderanno parte la direzione aziendale, i rappresentanti di Confindustria, i delegati sindacati di Cisl, Cgil e Ugl ed ovviamente i componenti della Rappresentanza sindacale unitaria dello stabilimento recanatese. In ballo il lavoro di 103 addetti dello stabilimento recanatese della iGuzzini illuminazione ed anche un po’ di equilibrio sociale per l’intero comprensorio. La questione è oggetto di un intervento anche di Domenico Gallo, coordinatore provinciale del Popolo della Famiglia che in una nota non ritiene «pensabile, soprattutto in questo periodo, che siano messe in mezzo alla strada, prive di qualsiasi mezzo di sostentamento ben 103 famiglie». 

«La Regione e il governo - prosegue Gallo - intraprendano tutte le misure necessarie a scongiurare i licenziamenti con sgravi fiscali importanti o ricollocazione dei lavoratori in esubero. Un licenziamento così massiccio non rappresenterebbe solamente una sciagura per le 103 famiglie coinvolte ma anche una ferita aperta per il nostro territorio, per tutta la nostra regione, occorre tamponare innanzitutto l’emergenza con provvedimenti speciali».
 

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