Licenziamenti alla iGuzzini, arrivano le lettere ai dipendenti: Natale amaro per 42 dipendenti del colosso in mano agli svedesi

Licenziamenti alla iGuzzini, arrivano le lettere ai dipendenti: Natale amaro per 42 dipendenti del colosso in mano agli svedesi
Licenziamenti alla iGuzzini, arrivano le lettere ai dipendenti: Natale amaro per 42 dipendenti del colosso in mano agli svedesi
di Luca Patrassi
2 Minuti di Lettura
Domenica 12 Dicembre 2021, 06:05

RECANATI -  Prima l’annuncio dei 42 licenziamenti ed ora l’invio delle lettere ad altrettanti addetti della iGuzzini Illuminazione. Nel particolare si tratta di 31 impiegati ed undici operai (due dei quali sono magazzinieri a Milano). Alcuni sono usciti su base volontaria in quanto prossimi all’età pensionabile e supportati dagli incentivi economici per l’uscita mentre i rimanenti sono stati selezionati dalla direzione aziendale per un provvedimento che sta arrivando in questi giorni alle residenze degli interessati.

Un’uscita di scena accompagnata da incentivi economici che rendono solo in minima parte meno amara la situazione. Nelle settimane scorse, al termine dell’incontro finale, le rappresentanze sindacali avevano dato notizia dell’esito delle assemblee sindacali con una nota nella quale si diceva: «Le organizzazioni sindacali e le Rsu hanno rappresentato gli sviluppi della trattativa con la direzione aziendale del 28 ottobre e 4 novembre sia per quanto concerne la riduzione dei licenziamenti da 103 a 42 che per quanto riguarda la definizione degli incentivi alle uscite dei pensionandi e di chi non si opporrebbe al licenziamento.

I lavoratori hanno dato mandato alle organizzazioni sindacali e alle Rsu di proseguire il confronto».

La questione era partita il 26 settembre con la lettera con cui la direzione aziendale comunicava l’avvio della procedura di licenziamento per 103 addetti. La iGuzzini Illuminazione è stata acquistata nel 2019 dagli svedesi della Fagerhult. Secondo il piano triennale aziendale, e secondo le considerazioni espresse dall’azienda, il fatturato a fine 2021 avrebbe dovuto raggiungere i 250 milioni di euro mentre le previsioni parlano di 200. L’azienda aveva scritto di non poter adottare altre procedure, se non il licenziamento, visto che ha già fatto ricorso al taglio del contratti precari e di apprendistato, utilizzato gli ammortizzatori sociali e fatto ricorso alla Cassa integrazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA