Villa Buonaccorsi entra ufficialmente nel patrimonio culturale dello Stato. Stanziati 2,3 milioni di euro

Villa Buonaccorsi
Villa Buonaccorsi
di Giulia Sancricca
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Giovedì 10 Febbraio 2022, 09:10

POTENZA PICENA - Nei “Cantieri della cultura” c’è anche Villa Buonaccorsi di Potenza Picena. Il decreto notificato al Comune a fine novembre scorso dal ministero della Cultura, che confermava l’esercizio del diritto di prelazione sulla dimora storica, ha ricevuto ieri il parere favorevole della Conferenza unificata Stato-Regioni, dopo il passaggio in Consiglio Superiore dei beni Culturali.

 
L’acquisizione di Villa Buonaccorsi rientra, infatti, tra i tre beni che diventeranno patrimonio dello Stato come stabilito nel piano strategico “Grandi progetti beni culturali” varato dal ministro Dario Franceschini. In tutto il territorio nazionale ammontano a 200 milioni di euro gli investimenti per i 38 nuovi progetti e le tre acquisizioni: 2,3 di questi sono destinati alla dimora di Potenza Picena. «L’investimento complessivo che riguarda la regione Marche è di 12 milioni di euro - spiega il ministro Franceschini -. Include il santuario della Santa Casa di Loreto, il museo Dario Fo e Franca Rame a Pesaro e, appunto, l’acquisizione della splendida villa settecentesca. Si tratta di un nuovo gioiello che entra nel patrimonio dello Stato - ammette -. Grazie a questa nuova acquisizione la storica villa sarà aperta al pubblico che potrà ammirarne la prestigiosa architettura, gli interni decorati e il giardino all’italiana famoso a livello internazionale. L’acquisto dell’immobile di Potenza Picena da un fondo privato - prosegue - risponde a un obiettivo di tutela e valorizzazione ambientale storico culturale integrato che porterà a una nuova fruizione pubblica. Il ministero della Cultura, dopo aver esercitato il diritto di prelazione sul bene lo scorso ottobre, ha infatti stanziato due milioni 290mila e 490 euro per l’acquisto dell’immobile. Questi progetti - va avanti la nota di Franceschini - si incardinano nella strategia portata avanti dal ministero della Cultura negli ultimi anni per favorire il rilancio della competitività territoriale del Paese e la crescita economica e sociale dei territori, ponendo al centro i beni e i siti di eccezionale interesse culturale e di rilevanza nazionale che necessitano di interventi organici di tutela e riqualificazione, di valorizzazione e promozione culturale, anche nell’ottica dell’incremento dell’offerta turistico culturale». La villa potrà quindi diventare un importante traino culturale e turistico per l’intera regione. È per questo motivo che, il percorso d’asta iniziato l’11 novembre 2020, partendo da una base di 4 milioni 850mila euro, aveva messo in fibrillazione cittadini e amministratori che temevano di perdere l’importante patrimonio. Due, in totale, le aste andate deserte fino a quando il 29 luglio scorso, per due milioni e 230mila euro, una società immobiliare romana si è aggiudicata il bene ed a quel punto è stato coinvolto il ministero della cultura. 
«Massima soddisfazione per un altro tassello importante del percorso intrapreso per la villa - commenta il sindaco Noemi Tartabini -.

Ora c’è altro lavoro da fare, ma l’obiettivo principale era quello di renderla pubblica e ci siamo riusciti. Il ringraziamento va alla Regione, che ha stanziato risorse per la ristrutturazione, ma anche al sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni. Ora attendiamo che il ministero passi il bene alla Regione, poi nascerà la fondazione formata da Comune, Provincia e Regione che insieme, lo gestiranno. È importante - conclude - non perdere l’occasione di partecipare al bando per la riqualificazione di giardini e parchi pubblici. Per questo avevo scritto al ministero e attendiamo indicazioni su come procedere». 

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