POTENZA PICENA - Nei “Cantieri della cultura” c’è anche Villa Buonaccorsi di Potenza Picena. Il decreto notificato al Comune a fine novembre scorso dal ministero della Cultura, che confermava l’esercizio del diritto di prelazione sulla dimora storica, ha ricevuto ieri il parere favorevole della Conferenza unificata Stato-Regioni, dopo il passaggio in Consiglio Superiore dei beni Culturali.
L’acquisizione di Villa Buonaccorsi rientra, infatti, tra i tre beni che diventeranno patrimonio dello Stato come stabilito nel piano strategico “Grandi progetti beni culturali” varato dal ministro Dario Franceschini. In tutto il territorio nazionale ammontano a 200 milioni di euro gli investimenti per i 38 nuovi progetti e le tre acquisizioni: 2,3 di questi sono destinati alla dimora di Potenza Picena. «L’investimento complessivo che riguarda la regione Marche è di 12 milioni di euro - spiega il ministro Franceschini -. Include il santuario della Santa Casa di Loreto, il museo Dario Fo e Franca Rame a Pesaro e, appunto, l’acquisizione della splendida villa settecentesca. Si tratta di un nuovo gioiello che entra nel patrimonio dello Stato - ammette -. Grazie a questa nuova acquisizione la storica villa sarà aperta al pubblico che potrà ammirarne la prestigiosa architettura, gli interni decorati e il giardino all’italiana famoso a livello internazionale. L’acquisto dell’immobile di Potenza Picena da un fondo privato - prosegue - risponde a un obiettivo di tutela e valorizzazione ambientale storico culturale integrato che porterà a una nuova fruizione pubblica. Il ministero della Cultura, dopo aver esercitato il diritto di prelazione sul bene lo scorso ottobre, ha infatti stanziato due milioni 290mila e 490 euro per l’acquisto dell’immobile. Questi progetti - va avanti la nota di Franceschini - si incardinano nella strategia portata avanti dal ministero della Cultura negli ultimi anni per favorire il rilancio della competitività territoriale del Paese e la crescita economica e sociale dei territori, ponendo al centro i beni e i siti di eccezionale interesse culturale e di rilevanza nazionale che necessitano di interventi organici di tutela e riqualificazione, di valorizzazione e promozione culturale, anche nell’ottica dell’incremento dell’offerta turistico culturale». La villa potrà quindi diventare un importante traino culturale e turistico per l’intera regione. È per questo motivo che, il percorso d’asta iniziato l’11 novembre 2020, partendo da una base di 4 milioni 850mila euro, aveva messo in fibrillazione cittadini e amministratori che temevano di perdere l’importante patrimonio. Due, in totale, le aste andate deserte fino a quando il 29 luglio scorso, per due milioni e 230mila euro, una società immobiliare romana si è aggiudicata il bene ed a quel punto è stato coinvolto il ministero della cultura.
«Massima soddisfazione per un altro tassello importante del percorso intrapreso per la villa - commenta il sindaco Noemi Tartabini -.