Potenza Picena, la trova con un altro e lo aggredisce: 36enne ​condannato a cinque mesi

La trova con un altro e lo aggredisce, un 36enne condannato a cinque mesi
La trova con un altro e lo aggredisce, un 36enne ​condannato a cinque mesi
di Benedetta Lombo
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Venerdì 10 Marzo 2023, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 14:58

POTENZA PICENA Dopo tanti anni di convivenza si erano presi un periodo di “prova”, lui era andato via di casa (la sua), poi una sera, insospettito dalle risposte di lei, era andato a casa a controllare e lì aveva trovato un altro uomo. Dopo un acceso diverbio lo aveva preso a sprangate. La vittima, per i colpi ricevuti, aveva appena fatto in tempo a scappare che era stato poi ricoverato d’urgenza e con altrettanta urgenza fu sottoposto a intervento chirurgico. 

 

Ieri l’aggressore, un albanese di 36 anni, è stato condannato dal giudice Roberto Evangelisti a cinque mesi di reclusione.

L’imputato, difeso dall’avvocato Piergiorgio Moretti, nel frattempo ha risarcito la vittima, un italiano di 48 anni, con 25.000 euro. La brutale aggressione avvenne nella tarda serata del 24 marzo 2018: qualche ora prima la compagna dell’imputato, una giovane sudamericana, aveva invitato l’italiano a mangiare una pizza da lei.

L’uomo aveva accettato e i due si erano incontrati nell’appartamento di Potenza Picena. Ma nel corso della serata il 36enne (che era stato legato sentimentalmente alla giovane per circa nove anni prima di arrivare a decidere di comune accordo di prendersi un periodo di “prova”) aveva mandato dei messaggi alla fidanzata, ricevendo delle risposte che lo avevano insospettito, così decise di andare nella sua abitazione per controllare. Erano le 23.30. Al suo arrivo la sorpresa: in casa c’era un altro uomo. Tra i due sarebbe nata un’accesa discussione: «Cosa fai a casa mia? Vattene immediatamente, vergognati, hai una moglie e un figlio», gli avrebbe urlato il 36enne.

«Prenditela con lei», gli avrebbe risposto l’ospite non gradito prima di essere spinto fuori casa. Lì poi sarebbe avvenuta l’aggressione: il 36enne, visto un tubo di metallo a terra, lo aveva preso e aveva colpito il suo rivale alla testa. Per la difesa il colpo sarebbe stato involontario, ma l’italiano finì in ospedale con un trauma cranico e una frattura delle ossa del cranio con necessario intervento chirurgico d’urgenza e una prognosi iniziale di 90 giorni. Ieri in aula sono stati sentiti tutti e tre, l’imputato, lei e la vittima, ognuno ha ricordato quella serata: l’imputato ha detto di non aver colpito volontariamente l’italiano alla testa, lei ha detto di aver avuto paura e la vittima ha negato che ci fosse stato un rapporto tra lui e la sudamericana. Poi la discussione. L’accusa è stata sostenuta in aula dal pm Emanuela Bruno.

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