I lavoratori della sanità privata: «Contratto o sciopero generale». Protesta davanti alla sede del Santo Stefano, oggi incontro decisivo in Regione

I lavoratori della sanità privata: «Contratto o sciopero generale». Protesta davanti alla sede del Santo Stefano, oggi incontro decisivo in Regione
I lavoratori della sanità privata: «Contratto o sciopero generale». Protesta davanti alla sede del Santo Stefano, oggi incontro decisivo in Regione
di Giulia Sancricca
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Martedì 9 Novembre 2021, 06:15

POTENZA PICENA  - In 130 provenienti da tutta la provincia, sotto la pioggia battente, hanno manifestato ieri mattina nel piazzale antistante la struttura del Santo Stefano di Porto Potenza Picena. Erano i lavoratori della struttura, ma anche della sanità privata di tutta la provincia che hanno aderito alla mobilitazione era organizzata da Cgil e Cisl per protestare contro il mancato rinnovo del contratto del 2012 da parte di Kos Care.

«La mobilitazione - dice John Palmieri della Cgil - è stata a sostegno della vertenza sul rinnovo contrattuale ed è a ridosso del confronto tra le parti previsto per domattina (oggi per chi legge, ndr) in Regione».

Oggi, infatti, è in programma il vertice tra Kos, Aris, Aiop e Regione. «Il nodo principale - aggiunge Palmieri - è rappresentato dalle risorse economiche fondamentali da mettere sul piatto, affinché per i lavoratori della sanità privata si raggiunga un contratto che sia paragonato a quello della sanità pubblica: una paga base sovrapponibile a quella dei sanitari statali.

Per lo stesso lavoro - spiega - devono essere assicurati la stessa paga e lo stesso orario. Nelle risorse economiche bisogna considerare anche gli arretrati rispetto alla scadenza contrattuale. Solo per Porto Potenza Picena - prosegue - non dimentichiamo che la nuova turnistica di ottobre ha abbassato la qualità assistenziale, e questo non permette al personale di effettuare gli adeguati passaggi di consegne tra un turno e l’altro. In ultimo - evidenzia - è importante garantire il tour over, cioè la sostituzione del personale che si dimette o si licenzia. Mi preme sottolineare, tra l’altro, che in una situazione come quella attuale è chiaro che ci siano i dimissionari».


Le sigle sindacali avevano già dichiarato come la manifestazione di ieri rappresentasse «un crocevia fondamentale a sostegno della vertenza e a ridosso del nuovo incontro tra le parti». 


«Le proteste - concludevano Cgil e Cisl in una nota - confluiranno in uno sciopero generale regionale, qualora non si giunga al compimento della vertenza». Ulteriori novità si attendendo quindi dal vertice regionale di oggi.

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