PORTO RECANATI - Ombrelloni smontati, bagnanti delusi e operatori balneari che protestano. A Scossicci la situazione è sempre la stessa: poca spiaggia e commercianti in difficoltà per un settore che attende i mesi estivi per lavorare e che, nonostante la richiesta, è costretto a rinunciare alle prenotazioni.
Il grido unanime dei titolari degli chalet della zona lo raccoglie Simone Camilletti, dell’Acropoli: «Non ci resta che piangere - dice - . Mi hanno contattato i colleghi che, come me, non sanno più cosa fare. Non abbiamo più la spiaggia: in questa zona non servono le mareggiate per metterci in ginocchio; basta un’onda un po’ più alta che l’acqua arriva in strada. Siamo stati costretti a smontare gli ombrelloni e ora abbiamo i clienti che protestano. Molti hanno pagato l’ombrellone e non glielo possiamo dare. Un cliente mi ha detto che se non sono in grado di ripristinare l’ombrellone per domani (oggi ndr) vuole essere rimborsato».
«Inutile ottenere la Bandiera verde (per la spiaggia ideale per le famiglie ndr) se poi a nord non abbiamo nemmeno il posto dove piantare gli ombrelloni. E questa situazione interessa tutti gli chalet dal cavalcavia fino al fiume». La mancanza di spiaggia è una situazione ormai nota a Scossicci, tanto che già a febbraio gli operatori avevano chiesto agli amministratori di intervenire: «Abbiamo iniziato sin da subito con poca spiaggia - dice - , ci eravamo già lamentati per i pennelli che dovevano essere sistemati ma sui quali non s i è intervenuti per via della burocrazia. Lo faranno a settembre, ma per allora la stagione sarà già finita. È necessario che anche il Comune si faccia portavoce in Regione della nostra situazione, ci stanno mettendo in ginocchio. La sabbia che hanno portato per il ripascimento non è servita a niente, perché basta un po’ di mare mosso da sud e siamo punto e a capo».
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